CHE FACCIO, LASCIO?
Uno degli indici dell'evoluzione scientifica dell'Homo è data dall'accuratezza delle misure. Qualunque essa fosse, la precisione era, ed è tutt'ora, legata a dirimere dispute circa i confini delle proprietà, sia tra privati che tra Stati, oppure per determinare con la maggior precisione possibile eventi Celesti quali eclissi o quant'altro a scopi magico-religiosi, legati all'agricoltura, etc.
L'avvento di nuove macchine sempre più complesse ha accentuato questa esigenza di precisione. Basti pensare ai complessi meccanismi di un orologio o a un motore. Insomma, più andiamo avanti con la tecnologia e più abbiamo bisogno di accuratezza nella determinazione delle misure.
Ma esiste una persona che, in barba a tutto questo, se ne infischia. Anzi, dipendesse da lui neanche esisterebbero le unità di misura ma si andrebbe ad occhio, a spanne…a mentula canis.
Questo essere infingardo, biforcuto, profittatore, “figlio di PUTIN”, forte del fatto che davanti agli altri, pur di non farci la figura del pezzente, mai e poi mai diremmo di NO, ne approfitta e ci rifila l'eccesso; Mai il difetto di misura.
Il suo nome è il SALUMIERE.
Ma è mai possibile che ci impressioni con dei macchinari dal taglio laser dell'ultima generazione, con tanto di display multifunzione a schermo a cristalli liquidi che ti da ogni tipo di indicazione, dalla temperatura dell'aria, quella della lama, la densità di grasso del salame cacciatorino, dell'indice di sapidità del Parma, dall'indagine geoscopica del marmo ove è stato conservato il lardo di Colonnata, etc, non riesca a darmi la quantità esatta richiesta di salame?
E mica sbaglia di pochi grammi, ci starebbe pure, ma sbaglia di mezze misure standard, mezz'etti buoni buoni, abbondanti, larghi.
Il bello è che quando parliamo di lui lo definiamo pure “il nostro salumiere di fiducia”. Poi, fiducia perché, visto che mi fotte ogni volta? Mi fiderei di più di un pilota di DC9 arabo con tanto di mitraglietta a tracolla che di lui.
Il mio Salumiere di fiducia fa sempre una cosa che mi fa impazzire. Ad esempio: chiedo 2 etti di Mortadella, di quella tipo Bologna [la bondola, qui a Verona] buona buona e lui comincia a tagliare e posa ogni fetta sul piatto che è collegata alla bilancia. Questo significa che sa, istante per istante quanta mortadella ha già affettato. Ebbene, arrivato a 1 etto e 98 grammi, insomma siamo a 2 etti [su, non pretendo la precisione milligrammetrica, mi sta bene pure così] non si ferma.
2 etti ho chiesto e 2 etti mi vuole dare e quindi mi affetta l'ULTIMA FATIDICA FETTONA DI MORTADELLA. Questa volta si carica con tutto il suo peso sull'insaccato, determinandone uno schiacciamento sulla lama rotante. Il motore dell'affettatrice cambia ritmo. Si sente il maggiore sforzo sulla superficie della lama. La pressione è ora di alcune decine di kg per cm². La densità di mortadella, a parità di volume di taglio aumenta a dismisura. In quel momento, come in una sequenza del film Matrix, tutto rallenta e la visuale abbraccia a 360 gradi tutta la stanza, il rumore di fondo del traffico in strada e del vocio della gente si azzera e rimangono amplificati i singoli rumori. È possibile sentire il battito del cuore della Signora al banco dei formaggi, il respiro affannoso e fastidioso del Carlino della bimba con la mamma, il peto mascherato da un colpo di tosse del distinto Signore col cappello.
Un ultimo respiro profondo, ed il salumiere comincia la manovra di taglio di quell’ultima fetta.
Il cuore si ferma. Solo il ronzio della lama che prepotentemente si fa strada tra le carni dell'insaccato, il volto deformato dallo sforzo del Salumiere che ora sembra una maschera grottesca.
Pochi secondi, un’eternità!
In quegli istanti la tua mente vaga al tuo portafogli. All'ultima immagine della desolazione che vi regna. Ai miseri 10 euro che ti devono bastare per la spesa. Già pensi a come affrontare un'eventuale surplus di spesa, magari rinunciando alla carta igienica, tanto hai ancora tanti pacchetti di fazzolettini tipo "Tempo".
E mentre sei assorto nei tuoi calcoli, nelle tue manovre di storno, al “Piano B”, una voce sbrigativa, secca come una coltellata ti dice “SONO 2 ETTI E 30, CHE FACCIO LASCIO?”
Proprio una coltellata e dato che è il tuo salumiere di Fiducia, si tratta di una coltellata alle spalle.
Tutti sembrano guardarti. Sperano che tu gli dica di NO. Che 2 etti hai chiesto e 2 etti ti dia. Che gli riscatti di tutti gli anni di soprusi, di atti di prevaricazione, di “ladrocini”. Ti guardano come se fossi il loro Braveheart, il loro liberatore., il loro Vendicatore, il loro CID campeador.
Ma tu non ti lasci trascinare da quest'onda energetica che ti investe e pensi di essere indegno di cotanta responsabilità e vigliaccamente, fantozzianamente, rispondi “SÌ SÌ…LASCI PURE”, e subito cerchi di giustificare con gli altri il tuo Tradimento...”NON SARA' MICA UN PO’ DI MORTADELLA IN PIÙ A MANDARMI IN ROVINA”. Il tutto con un patetico sorrisetto finale. Excusatio non petita, accusatio manifesta.
Che figuraccia, soprattutto verso me stesso. La prossima volta non mi frega. La prossima volta mi prendo una vaschetta preconfezionata. Almeno l'onore e' salvo.
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