NEUROSPIN


Una delle cose più deleterie per l'economia di una Famiglia è il mandare, DA SOLO, un Homo di genere maschile a fare la spesa.

Normalmente, a quanto dice l'ISTAT, la spesa è una specialità femminile, le quali sono dotate di un maggior senso pratico rispetto al maschietto.

Sono infatti le nostre Signore che, vivendo, sempre per l’ISTAT, "da protagoniste" la casa in generale e la cucina in particolare, sanno cosa manca, cosa serve e hanno l'esperienza per sapere quanto, effettivamente, sia necessario.

Non dimentichiamo, inoltre, che essendo perennemente a dieta, tendono a evitare l'acquisto di dolci, cose golose e quant’altro possa rappresentare una minaccia alla loro Sfida contro il grasso e la cellulite.

Di contro, il maschietto, di qualunque estrazione sociale, di qualsiasi cultura egli appartenga, messo in un Supermarket e lasciato solo regredisce mentalmente e fancazzeggia, reinterpretando l'inutile lista della spesa redatta dalla moglie o compagna. Infischiandosene altamente delle raccomandazioni circa l'acquisto di beni superflui e soprattutto dichiarati DA EVITARE ASSOLUTAMENTE dal mitico Paolo Onder.

Il tutto comincia appena impossessatosi del carrello. l'Homo maschietto, minimo, ci deve salire sopra e farsi trasportare dopo una forte rincorsa alzandosi sulle braccia. Sempre che non ti capiti quello con le ruote piroettanti sciancate, cosa molto probabile per la famosa legge di Murphy.

Ma immaginiamolo alla guida di un carrellino perfettamente funzionante, con assetto sportivo, gomme larghe e ribassate, spoilers tarati su un maggiore carico aerodinamico, motore ruggente e turbo sibilante.

Che dico? Beh! i maschietti sanno di che parlo ma per le femminucce dico che é questo quello che vediamo in ciò che voi considerate un semplice carrello porta-spesa.

Appena dentro ci aggiriamo per i corridoi facendo fare sgommate al nostro carrello, sfiorando pile di barattoli disegnando traiettorie talmente ardite da far inorgoglire Franco Battiato da lassù [pare che la bellissima canzone “Gli uccelli”, in realtà sia stata ispirata durante una spesa all’EuroSpin di Acireale, osservando i maschietti, e lui medesimo, aggirarsi leggiadri fra le corsie], gimkanando tra gli scatoloni e nel frattempo lo carichiamo di ogni futilità, dando sfogo alla nostra golosità.

Il tutto giustificandola come cosa UNA TANTUM. Insomma, che cosa volete che ci possa fare un kg di noccioline o un paccone da party di patatine?

Tacitata [velocemente e facilmente] la coscienza si continua nella Sagra del Superfluo e dello Spreco.

Ogni tanto uno sguardo alla inutile lista e solo dopo aver riempito il carrello di tutt'altre cose, ci accorgiamo di non aver ancora spuntato nulla.

E non solo. La cifra preventivata per la spesa è di gran lunga inferiore a quella raggiunta dal nostro CONTAINER.

Ma come rinunciare a qualcosa? Ogni singola futilità ha avuto un, sia pur breve, percorso motivante, legittimante, un suo perché. Come scegliere?

Si sa, noi maschietti siamo restii a fare scelte. Cerchiamo di barcamenarci sempre tra le due possibilità, “gattoschrodingeriamo”, cercando un valido ed appagante compromesso.

E così la soluzione che appare la migliore, la più accettabile è quella di MICRAGNARE su quello listato. E via alla ricerca del surrogato, a farmacistiche valutazioni di rapporti  qualità e prezzo, anzi, chissenefrega della qualità! Meglio la quantità, tout-court.

E così per il detersivo dei piatti, invece di quello di marca che è vero costa di più ed è altrettanto vero ne ha di meno ma almeno FUNZIONA, ci carichiamo a bordo un bidone industriale di un liquido schiumeggiante ma di poca efficacia, altamente inquinante e che accorcia la vita media di 10 minuti ad ogni lavaggio piatti, pensando che la nostra dolce metà non potrà dirci nulla,  visto quanto è a quanto costa.

Arriviamo infine alla cassa carichi come degli Sherpa Nepalesi e cominciamo a depositare tutto come capita, sul nastro trasportatore...

Non sappiamo dire di no alla richiesta automatica, fredda, impersonale, da parte della cassiera se vogliamo una busta e nonostante l’abbiamo già in tasca data dalla compagna che è attenta agli sprechi, tutta intenta a cercare di salvare questo sofferente Pianeta datoci in consegna da un Dio in condizioni perfette, funzionante, adeguato alle nostre esigenze e oggi ridotto a una mappina. Pur di non fare la parte del morto di fame diciamo di si e non solo, ESAGERIAMO, "Me ne dia 5…anzi, 6!” Di quelle di plastica eterna con il simbolo della Morte. Quelle che non si biodegradano a contatto dell’umidità atmosferica durante il tragitto CASSA-AUTO. I Poteri Forti hanno inserito un microchip all’interno della busta che si attiva al passaggio sul lettore di barcode. Da quel momento si hanno circa 5 minuti di tempo prima che si autodistruggano, come in MISSION IMPOSSIBLE.

Va bene salvare il Pianeta ma, perlomeno, salviamo la spesa. 

E qui si vede la differenza di funzionamento del cervello tra l'Uomo e la Donna. Lei organizzata con una visione spaziale degli ingombri della busta. Riesce a sistemare tutto come se fosse un Ufficiale di carico in una stiva di una nave. Avete presente quei super professionisti che dispongono le macchine nei traghetti, riuscendo a far azzeccare ogni mezzo in ogni spazio possibile e tutto in maniera funzionale?

Mezzi pesanti con mezzi pesanti,  le berline con le berline,  quelle con rimorchio...etc etc.

Le Donne sono così, le cose che vanno in freezer insieme, i prodotti per la casa insieme. Allineati e coperti, tutto funzionale, tutto preciso. Una campionessa di TETRIS e con il minimo dispendio di buste bio-degradabili e riciclabili per l’umido.

NOI, tutto un casino! Entropia tendente all'Infinito. Il pollo arrosto con la varecchina, il sedano con lo scopettone del WC e via dicendo.

Una sorta di Globalizzazione in piccolo. Tutti che si sgomitano, bottiglie sdraiate, tonni infilati di sbieco e l'immancabile, ingombrante, imbarazzante pacco di carta igienica che vorresti nascondere.

Ti tocca invece portarlo sotto braccio come i parigini con la loro baguette “scampaniando pè Trocadero”.

Risultato finale: Spesa preventivata 50 euri, spesa finale 200 Euri. Di cui 150 cose inutili e che sono destinate, inesorabilmente, a scadere e, di solito, non mettiamo a posto una volta a casa...mica possiamo fare tutto noi, no

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