TEMPUS FUGIT
Avete mai fatto caso o meglio NON fatto caso che quando vivi una situazione costante, senza alterazioni, senza scossoni questa si perda nel "Rumore di Fondo" della nostra Vita?
Un po' come accade con l'orologio al polso, una catenina od un anello indossato, diventa "parte" di noi. Il senso del Tatto e a volte anche quello della Vista lo sublimano facendolo quasi, anzi senza quasi, sparire.
La stessa cosa può accadere per le cose o le persone. Chissà quante volte abbiamo incontrato qualcuno senza dargli importanza, vedendolo sempre nello stesso posto o facendo la stessa cosa e quindi relegato dietro le "quinte" del nostro Vivere.
Ma ecco che tutto ad un tratto ti serve sapere che ore sono o ti chiedono di levarti la catenina per una lastra oppure ti serve una informazione.
E tranquillamente senza pensarci facciamo un gesto "meccanico", anch'esso perso nel Rumore di Fondo e dai uno sguardo veloce distaccato all'orologio o porti le mani al collo per levarti la catenina e dopo quell'istante di "warholiana'" di attenzione ecco relegarli di nuovo nell'ombra .
Ma cosa succede quando quel gesto semplice e automatico non si trova riscontro di quello che ci si aspetta di trovare?
Non indossiamo l'orologio, non troviamo la catenina al collo, non sentiamo il rigonfiamento del portafogli nella tasca posteriore ed è subito panico, smarrimento, preoccupazione.
La mente, come un videoregistratore, riavvolge il nastro cercando di ricordare i vari passaggi, i vari momenti per risalire a dove può essere finito l'oggetto mancante.
Individuato il punto, il momento critico, ci avviamo velocemente per recuperarlo e che sollievo quando lo troviamo proprio lì dove ci aspettavamo di trovarlo, per poi ridimenticarlo rimuovendo tutta la serie di patemi avuti prima.
E se non lo troviamo? Se l'orologio non sta sul comodino, la catenina non si trova nel cassetto, il portafogli non sta nella tasca interna della giacca?
Allora è panico puro, disperazione, smarrimento.
Cominciamo a cercare dappertutto, rovistando anche in quei posti dove sappiamo che non è possibile che ci siano finiti.
E cerchiamo cerchiamo senza trovare nulla e intanto pensiamo a quell'oggetto finora snobbato, dato per scontato. Ci accorgiamo che quell'orologio era veramente bello e funzionale, la catenina ci donava in maniera particolare e il portafogli conteneva, oltre al futile denaro, anche i nostri ricord, parte della nostra vita, una foto, un amuleto, una moneta particolare ricordo di un viaggio, qualcosa che ci legava al nostro passato o qualcosa di noi oramai persi e ora impossibile da recuperare
Ma cosa fare allora? Come fare per non "rischiare" di perdere qualcosa che dandola per scontato e neanche pensiamo che esista o le diamo una priorità bassissima, mettendola sempre in un piano inferiore rispetto altro?
Dobbiamo cominciare ad interessarci di queste "presenze". Fermarci a "curare" a "coccolare" a parlare con il nostro Tesoro, perché è l'unico che abbiamo e non è possobile sostituirlo. Non e' possibile ricreare i ricordi perduti o colmare il vuoto creato durante il periodo di "alienazione".
No non parlo più dell'orologio, della catenina o del portafogli. Quelli si possono sostituire senza tanti dispiaceri ma mi sono serviti come metafora del rapporto con i nostri Cari, soprattutto con i nostri Genitori.
Proprio come gli oggetti presi a metafora anche i Genitori spesso vengono "vissuti" come facenti parte del Rumore di Fondo e diamo per scontato che ci siano quando ne abbiamo bisogno per poi fare come con l'orologio.
Ma è quando non ci sono più , anche solo perché non piu' capaci di interagire con noi, che ci ritroviamo smarriti, perduti, soli.
Inutile cercare di "ritrovarli" inutile rovistando in ogni parte in posti dove sappiamo che non li possiamo trovare, loro improvvisamente senza un preavviso spariscono e solo allora riavvolgendo il nastro ci accorgiamo di non aver "curato" il nostro preziosissimo Tesoro, lasciandoci un Vuoto incolmabile e azzerando ogni stupido rancore ogni piccolo sciocco problema.
I miei Genitori, per mia scelta di Vita sono lontani da me e la distanza si è sommata a vicende fondamentalmente stupide, li hanno fatti sfumare oltre l'orizzonte degli eventi. Soprattutto mia Madre e spesso passa molto tempo prima di dare un colpo di telefono, anche solo per chiedere come stanno o un piccolo veloce, distratto saluto.
I miei ora stanno male un brutto male, incurabile sfortunatamente: la Vecchiaia. Sono molto anziani e questo all'inizio mi ha lasciato indifferente, non dando il giusto peso alla cosa. Le mamme e i papà e i papà li riteniamo forti e "immortali".
Ho pensato ai miei genitori e ho avuto la tremenda sensazione che non ci fossero più.
Tanti anni che manco da casa e le volte che ci siamo sentiti sono veramente poche e quelle poche volte sempre sbrigative o con conflitto.
Quindi basta continuare ad accumulare inutile Vuoto, a mettere ulteriore spazio-tempo incolmabile, tanto da veder sparire il Tesoro.
"Cogli la rosa quando è il momento, il tempo lo sai che vola... e lo stesso fiore che oggi sboccia domani appassirà".
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