WHAT A WONDERFUL WORLD
Tutti, più o meno, nella nostra vita abbiamo fatto un brutto sogno, un incubo.
Ma quanti di noi se lo ricordano?
Per uno strano e caritatevole motivo non ce ne ricordiamo, rimuovendolo quasi subito, ovviamente se non si soffre di qualche patologia paranoico-psichiatrica.
Io, però, un incubo me lo ricordo ancora, sublimato in una "innocua" e "salvifica" convinzione morale.
Questa è la cronaca della prima volta in cui ho avuto l'incubo.
VIGASIO, 15 MARZO 2004 ORE 02:53
Mi sveglio di soprassalto, urlando e agitandomi. Sono madido di sudore e mi tremano le gambe.
Un senso di nausea mi opprime ma non riesce a sopraffarmi.
Mia moglie rimane con gli occhi chiusi e, per nulla preoccupata, mi dice: "Ecco, vedi, a voler mangiare la peperonata di notte?".
Forse ha ragione lei. La peperonata di notte è un po' andarsela a cercare, ma la verità è un'altra.
Ho fatto un sogno, un brutto sogno, un vero incubo.
Una delle notti più brutte e sofferte che abbia mai passato.
Quando mi sono svegliato ho benedetto il fatto che fosse un sogno, ringraziando la Divinità di averci dato un mondo così, con le sue imperfezioni, con le sue brutture, con la sua violenza. Certo, sarebbe stato meglio non avesse esagerato, ma sempre meglio che PERFETTO.
Sì, proprio così! Meglio il mondo attuale che il mondo perfetto che troviamo negli slogan che sentiamo tutti i giorni, nei piccoli grandi desideri dei nostri bambini o nei loro temi di scuola, nei programmi TV, nei concorsi di bellezza, eccetera.
Tutti fanno buoni propositi. Primo fra tutti il politico di turno che promette candidamente che SE lo voteranno, si impegnerà affinché ci sia un mondo migliore.
Come SE? Quindi se non lo votiamo se ne frega e anzi si comporterà peggio?
Una volta feci una di queste "battute" durante una conferenza stampa di un politico locale e la risposta fu all'incirca proprio questa: roba da matti. Comunque, una volta eletto ha fatto tutt'altro rispetto a quanto promesso, anzi...
Ma torniamo all'incubo. Ammetto che un grande aiuto al malessere veniva, come da preludio, da una peperonata tricolore (gialla, rossa e verde) con abbondanza di olio e altre cosette "leggere" che avevo golosamente mangiato la sera prima, ma l'incubo poteva anche non avere, come dire, aiutini.
L'input me lo ha dato, come quasi sempre, mia figlia. Con un elaborato da portare a scuola il giorno dopo.
COME VORRESTI CHE FOSSE IL TUO MONDO
Lasciando perdere quella parte del suo mondo fatto di dolcetti, cartoni animati e altre cosette tipicamente infantili, mi ha colpito o, meglio, mi sono portato nel sogno la parte relativa ai propositi "indotti" dagli slogan politicamente corretti che ci bombardano quotidianamente dalla TV, nella scuola, nel vivere quotidiano.
"Vorrei un mondo dove tutti si vogliono bene, un mondo pulito, un mondo dove si rispetta l'ambiente e gli animali, dove non muore nessuno e tutti vanno d'amore e d'accordo".
La cosa, da cosciente, mi è suonata bene e ho archiviato la questione come un compitino più che sufficiente da presentare alla maestra, sicuro che non sarebbe stato certamente fuori dal coro.
Ma la notte, aiutato dal potere transogeno dei peperoni, ho attraversato lo specchio che mi portava nel paese delle meraviglie desiderato da mia figlia.
La prima cosa che mi ha assalito è stata una sensazione di silenzio totale, di pulizia: macchine silenziose ad energia solare, aria pulita, profumo di pulito, gente bellissima, ben vestita ed educatissima che ti saluta, sorridente, ogni volta che ti incontra.
Buongiorno! Salve! Ciao! Bentrovato! Ogni persona che incontravo mi salutava e mi chiedeva come stessi io e la mia famiglia. Ogni persona, ogni singola persona.
Cominciavo ad agitarmi nel mio letto, ma era solo l'aperitivo.
Automobilisti che si fermavano e davano la precedenza ai pedoni anche fuori dalle strisce: "Prego, passi prima lei", "No, insisto, passi prima lei", "Neanche per sogno, caro, lei passi pure, io intanto mi godo questi momenti di assoluta nullafacenza in attesa che lei attraversi", "Ma no, il piacere sarà mio poterla vedere passare con la sua auto ecologica ultimo modello" e così via, mentre dietro si formava una lunghissima fila di eco-macchine senza sentire un colpo di clacson, un "vaffanculo", nulla. Anzi, tutti sorridenti, tutti felici, tutti appassionatamente partecipi di quanto stesse accadendo.
Riuscito a passare oltre, intravedo un McDonald's. Un Big Tasty menu large, very large, non me lo leva nessuno. Entro e faccio la mia ordinazione.
La commessa mi guarda stupita e gentilmente mi chiede: "Ma da dove arriva? Dove vive? Qui da McDonald's serviamo solo eco-panini biologici VEGANI. Nessun animale è stato ucciso, nessun animale è stato costretto a una prigionia forzata e con la violenza privato del suo latte o delle sue uova e così via".
E gli animali? Le mucche, le galline, le pecore? Che fine hanno fatto? domando io.
"Ora vivono in riserve naturali", mi dice la commessa, gentile e sorridente, mentre dietro una fila sorridente e curiosa ascoltava e aspettava dietro di me, anzi contenta di permettermi di soddisfare quelle mie curiosità.
La commessa continua: "Vivono lontano dalle città, sono pochi esemplari che vengono allevati allo stato brado nel loro habitat naturale, giusto per ricordare ai bambini gli animali di una volta".
E gli altri miliardi di polli, conigli, mucche, pecore, eccetera di animali che prima venivano allevati perché noi li mangiassimo?
"Tutti eliminati. Nessuno li allevava più. Chi si prendeva cura di un miliardo di polli, così per amore della natura? Nessuno, e così sono stati tutti eliminati, tutti tranne quei pochi esemplari che faranno da memoria storica per i posteri".
Sconsolato, prendo il mio Big-TOFU, tutto biologico, e una spremuta di sedano nel suo bicchiere di carta riciclata.
Cerco inutilmente di pagare perché tutti me lo vogliono offrire. Infine riesco a sedermi a un tavolino di materiale riciclato.
Accendo la TV del locale e stanno dando un telefilm. Dal titolo sembra un vecchio telefilm dei miei tempi: "SULLE STRADE DELLA CALIFORNIA".
Bene, mi ricordo che c'era sempre una bella scazzottata, una sparatoria, insomma un po' di sano casino. Invece, 45 minuti di telefilm dove i poliziotti senza armi, sorridenti, gentilissimi girano con le loro auto ecologiche, senza sgommare o superare i limiti di velocità lungo le ordinate strade della California. Salutano chiunque, entrano in bar ex malfamati ora bio-convertiti a bere un succo di mele con degli afroamericani con i quali si scambiano baci e abbracci e fanno a gara a chi deve pagare la consumazione. DUE PALLE TREMENDE.
Ma ecco un film, un western. Bene, ora sì che si ragiona. Forza indiani, ho sempre tifato per loro.
Ma ecco che devo subito ricredermi. Cowboys a piedi [la quasi totalità dei cavalli uccisi e i superstiti in riserve protettissime, ricordate?], senza pistole, bevendo nettari di frutta al saloon con signorine vestite benissimo e declamando versi degli antichi poeti.
Arrivo degli indiani, anch'essi a piedi, dipinti con colori naturali non testati sugli animali, rigorosamente senza fumare. Stesse scene di baci e abbracci, tombola collettiva con premi consistenti in buoni per trattamenti ayurvedici e poco chiasso per non disturbare il vicinato.
Esco dal McDonald's e faccio un giretto per strada. Noto l'assenza di certe targhe alle porte. Nessun MEDICO, COMMERCIALISTA, AVVOCATO. Nulla di nulla: tutti vanno d'amore e d'accordo, nessuno si ammala, tutti pagano le tasse dovute lasciando il resto nel salvadanaio esposto allo sportello, tutti felici e contenti.
Caroselli ed evoluzioni delle FAT "Formazioni Acrobatiche Terrestri", gruppi di ex-militari che divertono la gente facendo evoluzioni marciando per le piazze e la gente li acclama, tira fiori di carta riciclata perché quelli veri non si possono cogliere.
Vedo una festa in un parco della città, la Festa DELL'UNITÀ NAZIONALE. Comunisti e fascisti insieme a mangiare cetrioli biologici, a bere tisane, tutti insieme cantando e ballando, giocando a bocce e agevolando il tiro alternativamente al compagno-camerata, barano addirittura in meno sulle distanze.
Ma la botta finale mi arriva dai TG.
Un TG a reti unificate, anche se diversi, ma tutti uguali: "L'aereo delle 23:30 è atterrato senza problemi", "A Rovigo un uomo ha invitato al bio-ristorante la sua fidanzata", "Grande festa di benvenuto a Lampedusa per l'attesissimo sbarco di clandestini" e via dicendo.
Ora sveglio mia figlia e le impongo di cancellare tutto e di scrivere il contrario. Tutto politicamente scorretto, tutto il peggio del peggio che Vannacci ci deve insegnare. La iscriverò al più presto nella Gioventù di Fratelli d'Italia, dove di certo i valori sono quelli infimi e indegni di una società civile. Mi mangio un Big Burger triplo, mi guardo Apocalypse Now e poi mando un "vaffanculo" a un po' di gente sui social.
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