SYMPATHY FOR THE DEVIL


Cosa ci mostrano le ultime elezioni in Liguria?

Osservo, con un certo amaro divertimento, che mentre gli elettori di sinistra si rammaricano per la vittoria di Bucci e del centrodestra, nonostante il caso Toti e il suo "sistema di malaffare", quelli di destra esultano per lo stesso motivo.

La questione morale in politica resta una mera chiacchiera da bar [anche nei "bar" televisivi, i talk-show], un esercizio retorico e nulla più.

Alla fine prevale la nostra tendenza innata, e spesso celata, a eludere le regole, a cercare scorciatoie, a fare affidamento su un “conosci qualcuno in…?” persino per ritirare un pacco alle Poste, solo perché non abbiamo voglia di fare la fila.

Il ladro diventa il “furbo”, il “simpatico”, ammirato per la sua abilità nel “fregare il sistema”.

Letteratura e cinematografia sono colme di questo “sentimento” e, in un certo senso, complici di esso. Pensiamo a Lupin, ai Soliti Ignoti, a Ocean’s Eleven, a Ladri di biciclette, a Flambeau di Padre Brown, e così via.

Alcuni di questi personaggi sono figure tragiche e misere, altri raffinati e colti… ma tutti ladri.

Naturalmente si simpatizza con loro solo perché non si è oggetto delle loro attenzioni. Anzi, spesso ci entusiasmiamo e ci immedesimiamo, immaginando di essere loro o di far parte della banda. Tuttavia, questo meccanismo di empatia s'incrina quando a rubare è qualcuno della "minoranza statistica vannacciana": un ROM, una persona di colore, un extracomunitario in generale, e così via.

In questi casi, diventiamo giustizialisti oltre ogni limite di ragionevolezza, umanità e misericordia, invocando persino pene di morte, carcere a vita, mutilazioni – punizioni degne della legge della giungla e del taglione. Non importa se il ladro, o presunto tale, è un bambino… è “uno di loro”, e tanto basta.

Al contrario, la giustizia è vista come un’entità ostile. È antipatica per definizione, mai percepita come veramente giusta, anche quando ci è favorevole [avremmo comunque auspicato, voluto, preteso di più]. La giustizia viene vissuta dall’uomo come qualcosa di alieno, e spesso, paradossalmente, come un’ingiustizia. E non importa l'autorevolezza del giudice, fosse persino una divinità: questa agirebbe comunque con logiche incomprensibili per l’uomo.

Non a caso, la giustizia è spesso oggetto di strumentalizzazione politica e di attacchi [ne ho parlato in una mia Bustina].

Per concludere, torniamo all’idea che, se il ladro non ruba a casa nostra e non ci mette le mani in tasca, non ci interessa. Anzi, se questo serve a mettere in difficoltà l’avversario politico, tanto meglio.

In Liguria, però, le mani in tasca gli ultimi amministratori ce le hanno messe eccome, e poco importa se “il ladro ha fatto anche cose buone”. Tant’è: all’uomo, il diavolo ha sempre suscitato una certa simpatia e, come “pietre rotolanti”, troviamo più facile lasciarci andare lungo un “declino” piuttosto che lottare come Sisifo per elevarci, anche se la salita appare faticosa e impossibile.

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