I POTERI ANCORA PIÙ FORTI


Mettiamola così: se esistesse davvero questa fantomatica élite di super-controllori globali, questa cabala di illuminati capaci di orchestrare tutto – dalle fluttuazioni del mercato petrolifero al tempismo perfetto con cui il tuo smartphone decide di abbandonarti subito dopo la scadenza della garanzia – che senso avrebbe rendersi così evidenti? È come se un maestro del crimine decidesse di mandare curriculum vitae alle sue vittime.

Immaginateli questi presunti geni del male che si alzano la mattina, si guardano allo specchio e pensano: "Oggi rendiamoci un po' più sospetti, così alimentiamo qualche teoria del complotto". Sarebbe come se Moriarty aprisse un blog personale per raccontare le sue strategie criminali. Goffo, quasi patetico nella sua ingenuità.

Un vero manipolatore – quello con la M maiuscola – non lascia tracce. Non manda biglietti da visita con scritto "Ciao, sono George Soros il manipolatore della tua vita, del tuo mondo, piacere di conoscerti". Se possiedi davvero un potere assoluto, ti dissolvi nell'ombra. Diventi un fantasma che comunica solo attraverso canali così criptati che nemmeno la NSA ci capirebbe qualcosa. Misterioso quanto una divinità, ma senza miracoli pubblici e con molta più discrezione.

Anzi, pensiamoci bene: persino Dio, se lo guardiamo con occhio critico, non si comporta come un Potere Forte. Troppo evidente, troppo esposto: si presenta, si mostra, si dichiara. E proprio così si rende vulnerabile, subisce critiche, sospetti, complotti. Anche Lui diventa prodotto delle narrazioni, reinventato da culture e religioni diverse, manipolato da preti, profeti e predicatori. Un Potere davvero forte non si fa vedere: resta nell’ombra, lavora senza apparire. Dio invece è finito a diventare protagonista di catechismi, film, prediche televisive. Troppo pubblico, troppo discusso per sembrare davvero il regista onnipotente che si vorrebbe.

Prendiamo l'ossessione del momento: i vaccini. Sul serio, se questa élite globale volesse davvero controllarci, sceglierebbe proprio il metodo più teatrale e rumoroso possibile? Conferenze stampa in diretta mondiale, dibattiti accesi su ogni piattaforma sociale, manifestazioni, contro-manifestazioni. È come se un rapinatore suonasse il campanello per avvisare: "Buonasera, tra cinque minuti svuoto la cassaforte, può prepararmi un caffè?".

Un vero burattinaio opera nell'invisibilità totale: tu credi di muoverti liberamente mentre invece stai seguendo il suo copione, inconsapevole come un attore che recita senza sapere di essere sul palco.

E poi, i momenti strategici. Perché colpire quando tutto il pianeta ha gli occhi puntati su ogni singola dose, quando ogni ingrediente viene analizzato da migliaia di scienziati indipendenti? Molto più sensato agire quando sei completamente vulnerabile: durante un'operazione di routine, una visita dal dentista, una normale flebo in ospedale. O meglio ancora, quando vai a fare un banale esame del sangue o delle urine.

Ecco il momento perfetto: entri in laboratorio rilassato, fiducioso, senza il minimo sospetto. Non stai pensando a complotti globali o a microchip sottocutanei – stai pensando al cornetto che ti prenderai al bar dopo, a quella riunione di lavoro nel pomeriggio, al fatto che hai dimenticato di portare il libro da leggere mentre aspetti. Ti fidi completamente, consegni il braccio come se fosse la cosa più naturale del mondo. Zero paranoia, zero resistenza, zero attenzione, nemmeno guardi cosa ti fanno ma guardi i poster sui muri, l'orologio da parete, leggi qualche etichetta. Il momento ideale per qualsiasi manipolazione. Ma no, secondo alcune teorie preferiscono proprio il palcoscenico mondiale, con tanto di riflettori puntati addosso.

La parte più surreale? Mentre noi discutiamo animatamente su chi muove i fili del mondo, questi presunti Poteri Forti – se esistessero davvero – probabilmente si comportano come qualsiasi gruppo umano: litigano su chi deve portare i tramezzini alla riunione segreta, si dimenticano le password delle chat criptate, mandano per errore i piani segreti nel gruppo famiglia di WhatsApp. Più che un'organizzazione di supercriminali, sembrano il comitato organizzatore della festa di paese.

Forse la verità è più semplice: abbiamo bisogno di credere che qualcuno controlli questo caos. È rassicurante immaginare un regista dietro al film confuso della storia, piuttosto che accettare l'idea terrificante che nessuno sa davvero dove stiamo andando. È più confortevole pensare a un pilota invisibile piuttosto che ammettere che stiamo viaggiando senza controllo, come un autobus senza autista su una strada di montagna.

Quindi, la prossima volta che ti ritrovi su un lettino ospedaliero, rilassati: se davvero esistessero questi manipolatori globali e avessero voluto controllarti, l'avrebbero già fatto in uno dei mille momenti in cui eri completamente vulnerabile. E quella flebo? Probabilmente contiene solo quello che dice l'etichetta, più la speranza che tu non ti svegli con il medico che ti racconta le sue vacanze estive.

Certo, potremmo anche scoprire tra vent'anni che avevano ragione tutti i complottisti, e che l'unico antidoto era davvero quel bicchiere di vino della nonna. Ma fino ad allora, godiamoci lo spettacolo: se siamo davvero marionette, almeno cerchiamo di essere divertenti.

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