QUANTI SIETE? UN FIORINO!

Allora, questa genialata di Salvini sulla cauzione per le manifestazioni dopo i casino di Milano è roba da manuale del perfetto populista che non ha mai aperto la Costituzione neanche per sbaglio, perché senti una volta che uno ti dice "chi organizza paghi" e pensi pure che sia giusto, peccato che poi ti accorgi che è come dire "chi respira paghi l'aria", perché il diritto di manifestare non è un optional che ti concedono se hai i soldi ma è scritto nell'articolo diciassette della Carta che evidentemente al Capitano serve solo per incartare il panettone. E siccome lui ama tanto i numeri, eccogliene uno: mentre a Milano volavano i sassi in altre ottanta città italiane centinaia di migliaia di persone manifestavano per Gaza senza rompere mezza mattonella, ma questo particolare a Salvini sfugge perché rovineebbe la narrazione.

Ma il bello deve ancora venire, perché il nostro eroe leghista non ha spiegato una mazza: quanto dovrebbe essere questa benedetta cauzione, mille euro, diecimila, cinquantamila? E chi decide, lui dal Viminale con la sfera di cristallo? Perché se è troppo bassa è inutile e se è troppo alta diventa un bavaglio per tutti quelli che non sono Berlusconi, quindi praticamente il novantanove percento degli italiani. E poi scusa, ma tu come fai a controllare una piazza come controlli il tuo ufficio? Una manifestazione è un fiume in piena dove dentro ci finisce di tutto: il militante convinto, la nonna indignata, il provocatore di professione, il fascistello che viene apposta per fare casino, e tu organizzatore che fai, li perquisisci uno per uno all'ingresso come all'aeroporto?

Il parallelo con il calcio poi è da sganasciarsi, perché le società sui tifosi ci campano, vendono abbonamenti, magliette, gadget, e dentro lo stadio hai i tornelli, i settori, gli steward, mentre una piazza è aperta a tutti da tutte le parti, quindi è come paragonare un acquario chiuso all'oceano Pacifico. E comunque anche negli stadi la responsabilità delle società funziona fino a un certo punto, perché se un tifoso si mette a tirare bengala mica è colpa del presidente, a meno che non glielo abbia dato lui personalmente.

Ma la cosa più grave è che questa proposta puzza di democrazia à la carte, dove manifesti solo se hai i soldi per farlo, che è esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere un paese civile. I comitati di quartiere, i movimenti studenteschi, la gente normale che ha qualcosa da dire ma non ha il conto in banca gonfio dovrebbe stare zitta e subire? E allora chiamiamola oligarchia e smettiamola con questa farsa della democrazia per tutti.

Le soluzioni vere sarebbero altre: identificare e punire davvero i violenti invece di scaricare la colpa su chi organizza, migliorare l'intelligence per intercettare i provocatori prima che facciano danni, rafforzare il coordinamento tra organizzatori e forze dell'ordine. Ma queste sono cose complicate che richiedono tempo e competenza, mentre dire "paghi tu" è più semplice e fa pure scena con la base elettorale che non vede l'ora di dare addosso a qualcuno.

Perché alla fine è questo il punto: Salvini non vuole risolvere il problema della violenza nelle manifestazioni, vuole solo mettere un prezzo sul dissenso, trasformare un diritto costituzionale in un privilegio per ricchi, e quando i diritti diventano privilegi la democrazia muore un pezzo alla volta senza che te ne accorgi, fino a quando ti svegli una mattina e scopri che per protestare devi chiedere il permesso al padrone, e a quel punto è troppo tardi per tornare indietro.

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