TRUMP-TRUPPEN
Trump non ha bisogno di una Gestapo o di un Ministero della Propaganda. Gli basta molto meno: un’armata di funzionari, burocrati e manager televisivi che si piegano prima ancora di ricevere l’ordine. Sono le sue Trump-Truppen, un corpo scelto di fedelissimi involontari, soldatini senza uniforme che obbediscono a cenni, sospiri, tweet notturni. Non servono circolari ufficiali: basta l’alzata di sopracciglio di un commissario della FCC [Federal Communications Commission] perché un dirigente della ABC [American Broadcasting Company] si convinca che sospendere Jimmy Kimmel sia la cosa più prudente. È l’autocensura preventiva elevata a sistema, il capolavoro di chi comanda senza neppure doversi sporcare le mani.
Queste Trump-Truppen ricordano le Sturmtruppen di Bonvi, i soldati imbecilli che trasformavano ogni ordine in farsa. Solo che qui la farsa non fa ridere: qui è reale, qui si gioca sulla pelle della democrazia. Nelle vignette di Bonvi il sergente ottuso ordinava “tutti avanti” e i soldatini finivano in un burrone, tra risate amare. Nella realtà americana, il sergente arancione ordina “colpite chi mi critica” e i soldatini eseguono: sospendono, silenziano, oscurano. Perché la logica non è più quella della satira, ma quella della paura.
E c’è un dettaglio che rende queste Trump-Truppen ancora più grottesche: non si tratta di fanatici in divisa, ma di manager in giacca e cravatta, di executive che a colazione leggono il Wall Street Journal e a pranzo firmano contratti miliardari. Uomini e donne che dovrebbero difendere la libertà editoriale come un bene assoluto, ma che preferiscono piegarsi al potere per convenienza, per timore, o semplicemente per non perdere la poltrona. È la burocrazia che si trasforma in milizia. Non servono baionette, bastano email di compliance.
Così il sistema funziona a meraviglia: Trump non ordina, suggerisce. Non impone, accenna. E il suo esercito di burocrati zelanti si muove compatto, anticipando i suoi desideri prima ancora che vengano formulati. È la versione aggiornata di quel vecchio motto delle dittature: “Obbedire senza discutere”. Con la variante americana: “Obbedire senza nemmeno aspettare l’ordine”.
Le Trump-Truppen sono il vero capolavoro di questa stagione: un esercito che si arruola da solo, senza coscrizione e senza paga. Ma con un solo obiettivo: trasformare la libertà di stampa in un recinto dove si può parlare liberamente, purché si dica bene del Capo.
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