CONVERSAZIONE CON VANNACCI

Finalmente è venerdì e prima di tornare a casa mi offro un aperitivo al Bar Tijuana a Vigasio [VR], il mio paesello.

A quest'ora non c'è nessuno e la barista è più presa a sistemare e organizzare per la serata che non a me. 

Però non sono solo, vicino al Bingo elettronico c'è un altro avventore. 

Ha l'aria conosciuta…lo guardo con una certa insistenza e l'aver dimenticato gli occhiali in macchina non aiuta a dissimulare.

Lui si accorge e sorride… e nel contempo lo riconosco. È il Generale Vannacci, in tournée in Veneto per la presentazione del suo libro…, ricambio il sorriso e mi avvicino. Offro da bere in perfetto stile veneto [o superalcolico o birra, minimo una media o…un tradizionale spritz, meglio, personalmente col Campari] e mi siedo al suo tavolo. 


-Buongiorno Generale, benvenuto a Vigasio. 

+Buongiorno a lei, grazie… proprio un bel paesino

-[lo fermo con un gesto] Guardi, Generale, non dica altro…Vigasio è grande il doppio del cimitero monumentale di Verona ma ha la metà del suo divertimento. Perlomeno è tranquillo e ci sono molti bar…

+[sorride] 

Da quel momento inizia fra noi una conversazione, ovviamente sul tema libro… questo è il racconto…

-La prima domanda, Generale, è: Perché ha scritto questo libro? 

+Perché… 

-[l’interrompo] No, mi scusi…

a questa domanda risponderà, se me lo consente, alla fine. 

+[pensieroso] Bene, allora a dopo…

-Posso farle da subito una domanda personale?

+Prego

-Come è riuscito a conciliare il suo essere Comandante di Personale con proprio orientamento sessuale, di religione differente, di etnia differente, con quanto pensa di loro, come riportato nel suo libro?

+Nel mio mestiere conta la professionalità, ci valutano e valuto solo in base a quello.

-Quindi una persona vale per quello che fa e non per quello che è?

+Professionalmente parlando sì.

-Lo ha mai esternato direttamente nei loro confronti, cioè che ha un doppio giudizio su loro, uno professionale [il fare] e uno personale [l'essere]?

 - No, non ho mai detto direttamente a un omosessuale o altri il mio pensiero nei loro confronti.

-Perché non lo ha fatto?

+Per una questione di educazione, immagino. Conosco persone omosessuali o di altre etnie, tutte brave persone, non c'è motivo di esternarlo.

-Quindi le persone si valutano per quello che fanno, sia professionalmente che personalmente.

+Sì… [pensieroso]

-l'orientamento sessuale, l'etnia, la religione non qualificano una persona?

+No, non conta. L'importante è come ci si comporta nella società.

-Questo vale per tutti, a prescindere.

+Vale per tutti, sì [annuisce]

-Nel libro dice che non sono "normali", precisando il senso statistico della sua affermazione.

+Esattamente. La Società italiana è in maggioranza altro. Tradizionale, se mi passa il termine.

-[sorrido ammiccando] Quindi non sono normali i mancini, chi ha gli occhi verdi, chi è alto sopra o sotto la media [per definizione sono statisticamente una minoranza], fortunatamente [in riferimento al loro numero] anche le persone con disabilità, etc.?

+[serio] Statisticamente parlando sì [annuisce]

-[serio] Pensa che questo essere una minoranza possa essere motivo per avere meno diritti o di non aver pretese di averne e di doversi uniformare, loro malgrado, alla maggioranza? Mi risponda pensando alle persone con disabilità.

+Certo che no. La disabilità non può essere discriminatoria e, anzi, si deve fare di tutto per eliminare qualsiasi barriera, impedimento. La disabilità non è una scelta di vita [enfatizza]

-Mentre lo è, una scelta, l'orientamento sessuale, l'etnia di nascita, gli occhi verdi, essere mancini, etc?

+No, certo. Sono cose intrinseche della Persona [concorda storcendo leggermente la bocca]

-Questa loro "incolpelvolezza" nell'essere può giustificare odio generalizzato?

+... No. Generalizzato no… Posso odiare una persona in particolare, per antipatia, per gelosia o per rancore.

-Beh, anche questo vale per tutti.

+Sì [concorda]... vale per tutti anche questo.

-Che cosa le dà fastidio di queste "minoranze" incolpevoli del loro Essere?

+[ci pensa un attimo] Il voler imporre la loro…[ripensa] 

-Presenza?

+no... non la presenza... la loro…[ripensa scartando alcune ipotesi] 

-Stile di vita, la libertà di espressione?

+In un certo senso sì [concorda con sollievo]

-Andiamo per ordine. Qual è questo stile di Vita, differente dal suo, a parte l'orientamento sessuale? Cioè che cosa fanno o farebbero di differente da lei?

+Ovviamente possono amare chi vogliono, aver la propria Fede, fare qualsiasi cosa, purché non si infranga la legge...

-Come per tutti, dico, amare chi si vuole, professare la Fede e che si rispetti la Legge...ovviamente. 

+Sì, ovviamente... Ma alcune cose non possono essere uguali e concesse a tutti e comunque hanno sostanzialmente ottenuto una parità con... con i normali [sorride].

-Per esempio?

+Per esempio le Unioni Civili. Un altro modo di chiamare il Matrimonio, ma fondamentalmente sono la stessa cosa.

-E perché non l'hanno chiamato direttamente Matrimonio se sono fondamentalmente la stessa cosa?

+... [silenzio]

[Intanto ordino un altro Spritz per me… il Generale è ancora al primo… dilettante]

-Sa dirmi una differenza sostanziale o anche marginale che possa aver giustificato questa scelta?

+No, non mi sovviene nessuna differenza. Non sono del mestiere, faccio altro... [sorride].

-[suggerisco] L'istituto della Adozione, per esempio

+So che anche le coppie omosessuali possono adottare, non un bambino orfano come nel Matrimonio fra eterosessuali ma quello di uno dei compagni sì.

-Vero, non possono adottare un bambino orfano ma possono adottare il figlio del Compagno/a…ma non c'è alcun automatismo.

+Cioè?

-La decisione spetta a un Giudice.

+Ma anche per le coppie norm... ehm... eterosessuali decide un Giudice, no?

-Non proprio. Per le coppie etero il Giudice agisce da NOTAIO... per le coppie omosessuali da ARBITRO.

+Capisco, quindi non c'è automatismo nel riconoscere la volontà del Compagno adottivo ma è subordinata alla decisione finale del Giudice…[pensieroso]

-E non solo del Giudice... ma è anche subordinata, spesso, al diritto della Famiglia di origine, insomma, i parenti biologici. Pensa sia corretto negare l'adozione al Compagno/a, con tutto quello che ne consegue in termini affettivi, la scuola, le cure, l'assistenza, etc? 

+Beh, no…[pensieroso]

-Ha altre loro pretese da sindacare?

+Sì, l'utero in affitto. Trovo un abominio il ricorrervi.

-Personalmente lo sono anch'io... a prescindere si tratti di ricorrenti coppie etero o omosessuali.

+Sì, a prescindere.

-Quindi questa non è una imposizione "di parte", ma “bipartisan”

+No, non lo è…[annuisce]

-Che poi la GPA nasce per esigenze delle coppie etero e nel 2022 ci sono state 280 coppie di italiani che si sono rivolti alla GPA, di cui solo 8 omosessuali.

+Non lo sapevo... come ho detto non sono del mestiere [sorride].

-Però ne era convinto.

+Sì, mi sono rifatto a ciò che riportano i media e il sentire comune.

-Ahinoi [guardo verso il cielo sconsolato] ...Senta, mi incuriosisce sapere come le pretese di imporre la loro "anormalità" influisce sulla sua libertà di espressione.

+Perché non possiamo [noi, i normali] più esprimerci liberamente, usando i termini che abbiamo sempre usato al bar, in caserma, in palestra... insomma in ogni luogo conviviale pubblico, fra amici.

-Parole come?

+Mah, le solite... frocio, culattone, caghineri, checca, negro, anche nella variante negro di merda, terrone, anche nella variante terrone di merda, etc. 

-Capisco, fra amici in luoghi pubblici... ma lo ha mai detto in quei luoghi pubblici, direttamente a qualcuno omosessuale o di altra etnia o "anormale" senza la presenza di amici, da persona a persona?

+Beh, no…[a voce bassa]

-Perché?

+... non c'è mai stato motivo per farlo e poi non sarebbe educato, sarebbe irrispettoso.

-Ah, ecco... l'educazione e il rispetto si perde col gruppo.

-No, insomma, sì... è come allo Stadio. Normalmente siamo persone ragionevoli e civili ma nella curva, fra tanti ultras, si perdono i freni e si fanno cose... capisce?

-Sì sì... capisco benissimo. L'unione DA la forza... è una legge di natura, del branco.

+Branco é una parola brutta... è Goliardia, insomma.

-Beh, certo... Goliardia. Si ride e si scherza e a chi tocca non si ingrugna...

+Esatto, proprio così…[insicuro]

-Quindi lei vorrebbe essere libero di usare liberamente i termini che vuole verso le Persone, anche se, per educazione e rispetto, da solo o direttamente, alla persona non le userebbe mai...bene...

+...[silenzio, imbarazzo]

[ordino il terzo Spritz per me… il Generale è sempre a uno… che tristezza] 

-Cosa, se c'è, nel comportamento degli omosessuali che le dà più fastidio?

+Il loro ostentare di esserlo...

-"Ostentare"? perché, pensa che potrebbero "passare inosservati"   comportandosi "normalmente" e invece forzano la cosa per una pretesa provocazione o visibilità o per un tornaconto personale?

+Un po' tutto... guardi il Gay-Pride. Uno spettacolo indecoroso, pornografico, di cattivo gusto, provocatorio e anche blasfemo.

-Generale, lei sa la storia dei Gay Pride, il motivo della prima sfilata, sia quella newyorkese del 1969 che quella italiana nel 1972...etc?

+Ehm...no...

-Quindi di tutto il dibattito a latere alla mera sfilata non sa nulla?

+Non mi occupo di queste cose... non è nel mio interesse.

-Però le interessa quello che vede nella sfilata... e mi dica, cosa la "preoccupa"? Magari che possano piano piano farlo tutti i giorni per strada, nei luoghi pubblici etc? 

+Beh... mi auguro di no [sorride]

-Generale, sinceramente, quante volte ha visto un omosessuale andare in giro come al Pride o con atteggiamenti blasfemi negli altri giorni dell'anno?

+Ho visto gente in giro vestita stravagante...

-Beh, se va al Fashion week o alla Prima a La Scala, è facile incontrarne...e non sono solo omosessuali… 

[ridiamo entrambi]

-Generale, che mi dice della Teoria Gender?

+Le dico tutto il male possibile. È una minaccia alla nostra stessa Civiltà, perché mina i principi, i valori, i ruoli che da sempre ci hanno guidati come un Faro e se il Faro si spegne, le navi coi loro passeggeri sono in pericolo.

-Bella metafora, Generale.

+Grazie... [sorride compiaciuto]. 

-Mi faccia un esempio di minaccia e la sua conseguenza.

+Insinuare in una giovane mente immatura, che vive un momento di confusione sessuale, l'idea che è tutto normale e che può liberamente seguire la "curiosità" o dare sfogo alle voglie.

-E questo sarebbe un male? Sarebbe meglio fare cosa e con l'aiuto di chi?

+La Famiglia è fondamentale. Come? aiutando il minore a ritrovarsi, facendogli capire quanto potrà essere difficile nella Vita una scelta diversa. 

-Sì, ho letto la sua intervista e cosa farebbe se a fare outing fosse sua figlia... Interessante la preoccupazione paterna per la difficoltà nella Vita per una scelta diversa... per dirla con le sue parole, "anormale".

+Sì, è un Mondo pieno di brutta gente che renderebbe difficile la sua scelta...

-Generale, è un Mondo pieno di LEI…[sorrido sarcastico] 

+....[touché]

-Pensa che si debba parlare di sessualità, di famiglie “anormali”, fin dalle prime scuole, con programmi condivisi dalla comunità scientifica [psicologia, pedagogia, counselor, etc], la scuola e i genitori? Usare un linguaggio adatto, comprensibile dai bambini e con personale formato?

+A me hanno insegnato queste cose a casa, i miei genitori e non sono uscito male, no? 

-....[silenzio eloquente]

+No?...[preoccupato]

-[sorvolo] Quindi si va in ordine sparso. Ogni famiglia tira su il suo rampollo secondo la propria “tradizione familiare”, il proprio lessico, la propria sensibilità etc? 

+Finché si è piccoli…poi… 

-E quando pensa che sia il momento giusto?

+Non saprei, non…

-non è del mestiere… [anticipo, sorrido]

+A ognuno il suo, no? 

-Assolutamente, Generale, peccato che pochi lo dicono e, soprattutto, si stanno zitti… ma siamo o no il Paese con 60mln di CT della nazione, di virologi, di ingegneri civili, etc? 

+[sorride annuendo]

-Torniamo per un attimo alla questione della percezione di genere. Quale sarebbe il problema se una persona si sente di un genere differente da quello definito dai cromosomi? 

+Mah, pensi a un uomo che dice di sentirsi donna ed entra nei bagni delle signore… 

-[lo fermo] Generale, la prego, questo sarebbe il “pericolo”? Perché le donne quando vanno in bagno non chiudono la porta o girano nude? Mai visto un bagno unisex? Poi, parla lei, un militare, in operazione non c'è molta scelta o intimità. 

+Vero, ma se quest'uomo vuole usufruire dei vantaggi delle quote rosa e si dice essere Donna? 

-Generale, lei non potrebbe nemmeno cambiare il cognome senza un valido motivo documentato e certificato e per il quale decide comunque il Prefetto… si figuri cambiare genere o sesso tout-court e solo per avere un vantaggio lavorativo?

+Ah, no?

-Che fa, mi imita Salvini?

[sorridiamo]

+Quindi nessun problema? 

-Nessuno, soprattutto se il pericolo è il bagno o il cambio di genere per un posto di lavoro…

+... [pensieroso]

-Bene, Generale, ora, se vuole, può rispondere alla domanda in sospeso: Perché ha scritto il libro? 

+...perché… perché… perché non avevo avuto prima una conversazione così con qualcuno… 

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