PROFESSIONE: EROE

La mia piccola principessina [ne ha 28 ma per me rimane sempre la mia Principessina], ogni volta che passavamo in piazza Viviani, a Verona, vedendo la sua statua, con una punta di orgoglio immancabilmente diceva: "Quello li è Garibaldi, di professione EROE".

Essì, il nostro Peppino era uno che non riusciva a stare con le mani, in un vero spirito Fancazzista

I suoi avrebbero voluto che intraprendesse la carriera Medica o, addirittura quella Ecclesiastica. Ve lo immaginate un tipo come Peppino fare il prete?

Mi viene in mente un tipo alla Padre Ralph di "Uccelli di Rovo".

L'inizio da Eroe però non fù un gran che, anzi cominciò proprio maluccio. Infatti a 26 anni [era il 1833] incontra l'altro Peppino, Mazzini e si unisce a lui.

Peppy&Peppy organizzarono i Moti Mazziniani e durante la sommossa di Genova, Peppino fu pure condannato a Morte e scappò in Sud America, in URUGUAY.

Ma come si dice “NON TUTTI GLI URUGAY VENGONO PER NUOCERE” e infatti lì le cose andarono molto meglio. Oltre a trovare la Gloria trovò pure l'Amore della sua Vita, Anita. I due si sposarono anche se era e rimase un vero Don Giovanni. Tra le sue "vittime" anche un'inglesina di nome EMMA ROBERTS. Era international, non solo come Eroe.

Un po’ meno bene andarono le cose ai figli di Peppino, che non era certo un uomo di buon gusto. Almeno per i nomi...infatti chiamò i suoi rampolli Teresita, Menotti e Riciotti. Ma si può'? Me li immagino presi in giro a scuola da tutti, poveretti.

Ma Garibaldi Padre non era da meno dei figli. Preso in giro anche lui. Vestiva un Poncho, non si faceva la barba, portava strani capellini. Una sorta di Hippy del tempo, molto di sinistra [per quanto lo si poteva essere a quei tempi]. Senza parlare delle camicie rosse "create" durante un errore di candeggio da Anita in Sud America. La quale mise alcuni capi colorati di rosso insieme alle candide camicie bianche dei soldati della Legione Italiana a Montevideo.

Era anche un grande assenteista. Pur essendo stato eletto Deputato non vi ci partecipava mai, tranne, qualche malalingua insinuava, quando c'erano dei buffet.

I Potenti suoi contemporanei consideravano Garibaldi come un gran rompicoglioni: Mazzini, Cavour e Vittorio Emanuele, elegantissimi, politicamente corretti, lo guardavano con diffidenza. Come Meloni guarda Salvini e Tajani e di nascosto ne parlavamo male. Immagino che tra loro lo pigliassero per il sedere per quella sua aria da matto, quei lenzuoli al posto della giacca. In realtà erano solo invidiosi. Avevano intuito che gli avrebbero intitolato più vie e piazze di loro.

Un'altra cosa di cui andavano invidiosi era il fatto che, mentre gli altri dovevano sempre dormire in Hotel, senza calore, senza possibilità di rilassarsi in buona compagnia, sempre da soli, il Peppino invece veniva sempre ospitato a casa di qualcuno. E sempre gratis. Non pare che ci siano tracce di ricevute di pagamento o altro. Bastava che Lui dormisse lì e la targa fuori dalla Casa che ne ricordasse il suo passaggio e il salto di categoria era assicurato. Scambio servizi per pubblicità.

Insomma una Targa Ricordo di Peppino corrispondeva alle 5 stelle attuali. Potete immaginare che trambusto che scatenava tra i proprietari di camere ogni volta che si sapeva che sarebbe passato di là.

Un bel giorno ebbe la bellissima idea di organizzare una gita in barca con gli amici in Sicilia, una bella gita. all'estero [ai quei tempi lo era, estero]. Grazie al passa parola erano diventati Mille. Pur di far tacere la moglie Anita che ancora gli chiedeva conto sul fatto che si ritrovava in lavanderia una montagna di camicie rosse che la ingombravano, il nostro Peppino decise di darle a tutti i membri della spedizione, anto in mare non li avrebbe visti nessuno.

Ed eccoci arrivati a Marsala, in Sicilia. In Aspromonte fu pure ferito ad una gamba [il 29 agosto ricorre l'anniversario] e fu un successo anche quello, un successo discografico. La canzone "Garibaldi Fu Ferito" restò in classifica per tanto tempo. Tanto che Vittorio Emanuele II lo dovette raggiungere a Teano per consegnargli il Disco D'Oro e chiedergli di lasciar perdere la tournée' all'Estero e ritornare a Torino per un concerto a favore dei profughi Lombardi. E poi, udite udite, con il Primo Re d'Italia, il Neo "Eroe dei Due Mondi" andarono in Pizzeria a Teano. Sì sì, in pizzeria [mica scherzo https://www.pizza.it/content/1860-dopo-teano-garibaldi-pizzeria]. Ma ce lo vedete il Peppino che si mangia una Pizza, con il Re davanti a due birrette col rutto libero? E pensare che noi ci scandalizziamo se un ex Ministro dell’Interno va bere mojito al Papete. Ma chi avrà pagato quella pizza? il Peppino era notoriamente tirchio, "IL SENZA BRACCINE", ironizzando sul fatto che vestiva senza maniche [Poncho]. Uno dei misteri italiani come la famosa borraccia tra Coppi e Bartali.

Eppure soldi ne aveva. A parte la batosta sui Bonds Argentino-Uruguayani presa durante la sua permanenza Sudamericana.

Aveva pure una bella villetta a Caprera, di fronte a Palau in Sardegna, mica bau bau micio micio e dove trascorse, fancazzeggiando, gli ultimi anni della sua vita, facendo cose e vedendo gente.

Ciao Peppino.

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