FINCHÉ LA BARCA VA
[Ricordo di una cronaca di più di un anno fa... ma che può essere sempre attuale; Basta cambiare date, luoghi, numeri.]
Domenica 26 febbraio 2023, ancor prima che si levasse il Sole, a 200 metri da una spiaggia crotonese, nella più totale solitudine, un numero ancora oggi imprecisato di Esseri Umani naufragava.
Il bilancio, ancora provvisorio, è di 68 morti, anche di bambini.
68 corpi di sfortunati disgraziati provenienti da altrettante parti sfortunate e disgraziate di questa Terra, partiti con la speranza di una vita migliore è finita miseramente su una spiaggia di uno dei 7 Paesi più ricchi e industrializzati del Mondo, membro a pieno titolo di tutti i “G” [G7, G8, G10, G20, etc] e la 2^ manifattura dell’Europa.
Il loro viaggio su quel barcone inizia da una spiaggetta di un altro grande Paese, la Turchia, navigando silenziosamente e nella piena indifferenza davanti alle coste della Grecia, di Cipro etc.
Un barcone carico di speranza si affida alle onde del mare e, ahiloro, degli “psicopompi”, gente senza scrupoli che danno un prezzo, altissimo, alla Disperazione.
Il barcone naviga placidamente e trepidante su uno dei mari più trafficati al Mondo [vesselfinder.com] e con sistemi di sorveglianza marittima fra i più sofisticati.
Ma la barchetta naviga tranquilla, nella totale noncuranza dei vari Paesi, dei mercantili, dei sistemi di sorveglianza internazionli.
A proposito, a difesa e sorveglianza delle frontiere marittime europee opera da decenni FRONTEX, un’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera con la missione di “difendere” le frontiere marittime, garantendo il loro funzionamento e la sicurezza.
Insomma, una bella organizzazione dotata di aerei da ricognizione, navi, sistemi radar e di sorveglianza satellitare, a cui nulla sfugge.
E non è sfuggita nemmeno quella barchetta. Un aereo di FRONTEX la individua, fotografa e la sonda coi sensori sofisticati che ha a bordo e lo fa in acque internazionali in un quadrante vicino alle coste italiane.
La barca, dirà, ha un solo marinaio, ha una traccia termica importante proveniente dalla stiva e, soprattutto, galleggia bene nonostante che le condizioni meteo siano già preoccupanti e le previsioni siano in peggioramento.
L’informazione viene data alle autorità marittime italiane le quali si limitano a prenderne atto e capire a chi compete agire: La Guardia di Finanza o la Guardia Costiera?
Si tratta di un quesito importante: stabilire se sia un mero intervento di Polizia giudiziaria per il controllo del traffico di migranti a contrasto della immigrazione clandestina o di una operazione di SAR [Search and Rescue], ancorché “preventiva”, visto l’andazzo meteorologico del mare. D'altronde perché intervenire prima che i buoi scappino?
L’asino di Buridano dell’Amministrazione Pubblica entra in scena e si decide che non si fa nulla.
Troppo mosso il mare per le motovedette della Guardia di Finanza, la barca galleggia ancora bene per la Guardia Costiera: Non fa una grinza.
Poche ore dopo, a 200 metri dalla riva, il barcone naufragherà, scaricando il suo carico di disgraziati, senza vita, sulle spiagge crotonesi.
La Guardia Costiera ora può finalmente intervenire: C’è il NAUFRAGIO!!
C’è la giustificazione amministrativa per un bell’intervento di SAR con le fantastiche imbarcazioni capaci di affrontare mari, che dico, oceani con moto ondoso estremo. Però prima meglio chiedere a un “indigeno” di constatare la situazione:
-“Chiediamo ad Antonio”
+“Antonio chi?”
-“Antonio, un pescatore amico mio che abita proprio lì, vicino a dove ci hanno detto, ieri sera, che c’era quel barcone che galleggiava bene”.
E anche la Guardia di Finanza, finalmente, può procedere all’arresto dei presunti scafisti, senza il pericolo del mare grosso.
I primi ad arrivare sono gli abitanti del luogo, le associazioni di volontariato, le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, i giornalisti, etc. Lo spettacolo è raccapricciante. Corpicini di bambini sbattuti dalle onde, giovani donne, anziani, ragazzi.
68, per ora [perché ancora non si sa quanti erano in tutto], non ce l’hanno fatta.
Partono i primi TG e i post sui social iniziano a mandare in tendenza Hashstag come #naufragio, #strage, #migranti, etc..
L’Italia, quella col deretano al caldo, ma anche quella che ha tanti seri problemi a cui pensare e destinare tutte le proprie energie e forze, per la nota teoria einsteniana sulla “relatività”, inizia a cimentarsi nello sport nazionale: BUTTARLA IN VACCA.
Ma proprio TUTTI, me compreso.
“È colpa di quello”, “No, è colpa di quell’altro”, “Io sto con la Guardia di Finanza”, “Io sto con la Guardia Costiera”, “PIANTEDOSI dimettiti”, “Io sto con PIANTEDOSI”, etc.
Tutti stanno con l’uno o con l’altro, tutti chiedono le dimissioni di uno o di quell’altro.
Nessuno che sta con chi è morto, con chi si è salvato, con chi non si sa ancora come considerarlo.
In verità qualcuno c’è, un volontario che è da anni che si occupa di migranti e quella scena tragica l'ha vissuta dalla mattina fino a sera, poi c'è un prete che ha portato una parola di Umana compassione ai corpi morti e ai "fratelli e sorelle" sopravvissuti e spaventati, esprimendo la rabbia e la delusione di una tragedia francamente evitabile…e sono stati pure minacciati in diretta televisiva di querela.
Ma ecco che la Politica comincia a scaldare i motori e arrivano i commenti di chi, in tutto questo, ha una responsabilità a prescindere: il Ministro.
Ora, da un Ministro della Repubblica, dal Ministro degli Interni, uno “del mestiere” [è stato Prefetto], davanti a una tragedia del genere ci si aspetterebbe qualche parola più di buonsenso, non di pancia o "da bar". Anche il Silenzio commosso, forse quello il più adatto.
E invece eccolo vestire i panni di un grande artista come Massimo Catalano e farci rivivere quella bellissima e mai tanto rimpianta stagione televisiva di “arboreiana” memoria, scimiottandolo in uno dei suoi cavalli di battaglia, il "graziealcazzismo": “Se non partivano non morivano”, semplificazione di una sua scelta se fosse stato nei loro panni.
Il Ministro della Repubblica, uomo del mestiere, uno che da Prefetto di Bologna e di Roma avrà avuto modo di mettersi nei panni di tanti miserabili e lui, a differenza loro, avrebbe fatto altre scelte. Avrebbe, perché non c’è la prova. Per sua fortuna ha sempre e solo vestito i suoi, di panni.
Certo che se anche quei miserabili avessero indossato i panni di PIANTEDOSI, avrebbero fatto sicuramente una scelta differente; garantito al limone.
Ma la cosa che più lascia perplessi è il totale menefreghismo da parte degli Stati attraversati, delle Agenzie europee che costano milioni di euro, delle nostre Istituzioni sul viaggio di questa barchetta.
Ha potuto navigare tranquillamente, senza alcun controllo, incrociando tantissime altre navi da invisibile, come persona fra la folla passa inosservata a meno che non faccia qualcosa di differente dal resto.
E la barchetta non faceva nulla di differente.
Galleggiava bene, però…non aveva nessuno in coperta, non c’era nulla di strano.
Certo, aveva una strana traccia termica in stiva, troppo vasta e diffusa per essere quello del motore o di un fornello da cucina.
Poteva anche essere un carico di Esseri Umani stipati… mama c'era mare mosso e poi galleggiava bene.
Vero anche che uno dei problemi su cui la Politica e l’Opinione Pubblica è molto sensibile è il fermare “i taxi del mare”, i “trafficanti di uomini”, etc.. Ci hanno fatto campagna elettorale con slogan come “BLOCCO NAVALE”, “PORTI CHIUSI”, non deve passare nessuno.
Ma galleggiava bene e c’era mare mosso, quindi tutto è giustificato. Per chiunque ci fosse a bordo sarebbe solo colpa sua e solo perché non ha ragionato come PIANTEDOSI se fosse stato nei loro panni.
Un po’ come accade nelle piazze, nei giardinetti, nelle stazioni dove si sa che si spaccia. Una pattuglia vede una macchina che sosta a lungo o passa spesso girando in tondo, o una persona con fare circospetto, etc. e invece di fare un controllo, o chiedere conto di cosa stiano facendo, si valuta che tutto sommato l’auto circola bene o l’uomo ha una borsa con tanti pacchettini che potrebbero anche essere delle semplici caramelle.
E si agisce solo se scoppia un casino.
Curiosamente si chiudono i Porti a chi viene salvato dal mare e li si lascia andare, finché la barca va, tranquillamente, nell'indifferenza.
Insomma, tutta questa vicenda sembra non avere responsabili o meglio, ha 68 responsabili che si riconoscono perché non sono vestiti coi panni del Ministro PIANTEDOSI.
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