PAUL KERSEY VIAGGIA SULLA M2



# VOX POPULI VOX DEI

VOX POPULI VOX DEI, dice una famosa locuzione latina: la voce del Popolo è la voce di Dio.

E fin qui possiamo dire di concordare, riconoscendo in questa frase un architrave della Democrazia e tutti, di riffa o di raffa, ne abbiamo saggiato la forza e la veridicità.

Basta essere in più di due e in numero dispari e la "Voce di Dio" si manifesta in tutta la sua Potenza, con buona pace per la voce dell'Uomo.

Quindi Dio, a parte qualche caso "documentato", parla attraverso la sua Creatura e lo fa secondo una modalità del tutto umana, diciamo da riunione condominiale.

Tutto questo spiega le decisioni assurde prese dalla Divinità e anche le peculiarità molto umane che caratterizzano le sue condotte. Non sfugge all'occhio attento che certe azioni siano state motivate da stati emotivi in cui ci riconosciamo: ira, intolleranza, vendetta, amore, compassione, ecc.

Insomma, un Dio a NOSTRA immagine e somiglianza. Dico a NOSTRA perché solo così si spiega il suo volere a tutti i costi cambiarci, renderci differenti, migliori. Perché se siamo a SUA immagine e somiglianza non sarebbe coerente volerci cambiare, visto che siamo esattamente come Lui.

Da quando l'Uomo ha sentito e avuto il bisogno di dare un senso a tutto ciò che lo circondava, fenomeni naturali compresi, la Divinità a cui riferiva la causa o il governo di TUTTO questo o parte di esso ha sempre somigliato e agito come lui. La mitologia greca o romana ne è un esempio noto, ma anche il nostro Dio non si comporta diversamente.

Ci somiglia, e pure tantissimo.

Nei secoli ha parlato con la nostra Voce, quella del Popolo e democraticamente ha avvallato qualsiasi cosa il Popolo ha detto. Ma proprio qualsiasi cosa, pure le più obbrobriose.

E il Popolo, vigliaccamente, ha sempre giustificato la propria Voce dicendo che è quella di Dio.

Quindi non stupisce quando il Popolo, ventriloquo di Dio, si dedica e al contempo giustifica qualsiasi nefandezza, pure quella di dare la caccia alle streghe e di bruciarle al rogo o linciare qualcuno o, più modernamente, infliggergli una gogna mediatica.

Poco importa se il disgraziato sia davvero colpevole, basta che lo dica il Popolo… ops, Dio.

Poi, magari, è colpevole sul serio ma questo poco importa: il "tribunale divino" è infallibile e senza responsabilità, scevro e al riparo da ogni biasimo. Tutto gli è concesso e tutto può fare, A PRESCINDERE.

L'amministrazione della Giustizia, per il Popolo, è facile, semplice e, soprattutto, RAPIDA e Severa... di più SEVERISSIMA.

Qualsiasi impedimento a questa rapidità e severità è visto come una BLASFEMIA, come andare contro la Voce di Dio, di cui il Popolo è Sacerdote, Poliziotto, Magistrato e, infine, GIUDICE SUPREMO.

L'impedimento blasfemo è, sempre a sentire la Voce del Popolo aka Dio, quella dissonante anche se dice la Verità ed è di buonsenso.

Uno dei "Satana" [contrapposto al Dio] è il Potere Giudiziario il quale, come recita l'incipit di ogni sentenza, parla in NOME DEL POPOLO… Vox Legis Vox Populi.

Ma se Vox Legis = Vox Populi e Vox Populi = Vox Dei, allora per la proprietà transitiva Vox Legis = Vox Dei, no?

NO!!

Per il Popolo la Matematica è un'opinione e la decide per Maggioranza, appunto, perché Vox Populi È Vox Dei, non si scappa.

La Giustizia è amministrata da pochi Uomini, minoranza relativa e quindi in Errore.

A questo punto la confusione è massima. Il Popolo non accetterà mai una Sentenza e non sarà mai soddisfatto della Giustizia, quella "blasfema".

E chi osa dire che la Voce della Legge è il risultato di un cammino di Civiltà, fatto di lotte e frutto delle più grandi menti filosofiche appartenute all'Umanità, viene subissato di insulti, fischi e tacciato di rappresentare chissà quali Poteri Occulti masso-pluto-giudaico-omosex-gender-ecc.

E così succede che un giorno scende in metropolitana un anonimo Mister Paul KERSEY [cit. da "IL GIUSTIZIERE"], il quale decide motu proprio di rappresentare LUI tutto il Popolo e che la sua Voce sia quella del Popolo e quindi quella di Dio.

Fermo e determinato, armato di uno smartphone o una videocamera, irrompe nella carrozza di un treno e alza la Voce, la Voce del Popolo… la Voce di Dio.

L'autoproclamato Papa "sale sul pulpito" e inizia la sua funzione liturgica. Parole brevi, secche, inequivocabili: "BORSEGGIATRICE!!!" e l'immancabile e scenografico DITO PUNTATO.

Ora, quando la gente vede uno col dito puntato, per un riflesso pavloviano, guarda in quella direzione e, sempre pavlovianamente, comincia ad annuire a quello che il Sacerdote dice o semplicemente ripete i gesti che fa il vicino, a sua volta ripetendo quello che ha sentito dal suo relativo vicino… e così via in un crescendo.

Per la spiegazione di questo fenomeno ci viene incontro il lavoro del Prof. Giorgio PARISI e i suoi studi sulla "Interazione fra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria", che gli è valso il NOBEL [mica pizza e fichi] e, come racconta, ispirato dal volo degli uccelli in stormo.

Non c'è nulla da fare, la poveretta, vera o falsa Borseggiatrice, perde ogni presunzione di innocenza e diventa sicuramente colpevole. Un Sacerdote che punta il dito e parla in nome di Dio non va contraddetto ma si risponde all'invocazione, anche meccanicamente.

"La pace sia con te"… "E CON IL TUO SPIRITO", si risponde in automatico e ci si alza o siede sempre guardando quello che fa il vicino… se no si rimane nella posizione assunta fino a quel momento, Parisi dixit.

E nella metropolitana succede la stessa cosa. Paul KERSEY, il Giustiziere del Metrò, si ritrova un oratorio di uccelli in uno stormo che fanno esattamente quello che fa l'uccello vicino, facendo sua la Predica, trovandola Giusta, Sacrosanta… anche se l'omelia del Prete è contro il Divorzio, l'Infedeltà e l'Omosessualità e tu sei già stato sposato 4 volte, hai 3 amanti, di cui uno omosessuale. Stai lì ad ascoltarlo e annuisci pure.

La liturgia vuole il suo agnello sacrificale, innocente o no non importa, non importa nemmeno come si chiami.

Basta la riconoscibilità Etnica.

La Bibbia è piena di rimandi simili. Di alcuni sappiamo il nome ma di altri solo il gruppo sociale o politico: Giudei, Farisei, Samaritano, Romani, ecc.

Tant'è che l'etnia svincolata dall'identità ce li fa simpatici oppure odiare.

Il Fariseo, generico, è un personaggio ipocrita, un cattivo, uno da cui aspettarsi solo carognate. Si dice infatti, almeno in Sardegna, "Ma là ca sesi unu Fariseu" [sei proprio un Fariseo].

Lo stesso per il Pubblicano ma se li "identifichiamo" allora ci diventano pure simpatici, come Zaccheo, il pubblicano simbolo del "non è mai troppo tardi" e del "si può cambiare".

Il cambiamento comincia nel dare un nome e cognome al nostro prossimo, evitando generalizzazioni etniche, regionali, ecc.

Solo così possiamo cambiare le cose, passare da Pubblicano a Zaccheo.

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