DRONEMAN


Una delle grandi capacità del genere umano è quella di riuscire a contare, praticamente, qualsiasi cosa. Dall'estremamente piccolo all'estremamente grande.

Tutto è misurabile, anche l'infinito, solo che non abbiamo voglia e, soprattutto, tempo per farlo.

Di grande aiuto ci è l'unità di misura, questo per evitare di dover maneggiare grandi o piccoli numeri e farsi capire immediatamente. Una cosa è dire di essere alti 1,90 m... o 190 cm altro dire 1900 mm oppure 0,0019 Km.

E questo vale per qualsiasi misura di lunghezza, capacità, peso, tempo, etc.

Alla domanda "Quanti secchi di materiale roccioso ci vogliono per fare una montagna alta come l'Everest?"... possiamo tranquillamente rispondere, senza essere smentiti, che se il secchio è grande quanto l'Everest ce ne vuole 1...se è la metà allora ce ne vogliono 2...e così via.

L'Uomo ha dovuto inventarsi nuovi sistemi di misura e unità di misura, arrivando a calcolare addirittura quanti atomi di un elemento ci sono in una quantità pari al suo peso atomico o molecolare: il numero o costante di Avogadro.

È riuscito a misurare distanze fra la Terra e oggetti perduti nell'Universo, temperatura degli strati più profondi, velocità della luce, pressioni dei gas di un pianeta, le oscillazioni di un atomo di Cesio, etc...

Ma c'è una cosa che ancora sfugge alla misurazione dell'Uomo. Una cosa all'apparenza semplice, che viviamo anche nel nostro quotidiano eppure, finora, impossibile determinarla con certezza matematica, nemmeno lontanamente approssimata:

"Quante persone hanno partecipato a un comizio politico in piazza?"

Molto dipende dall'Osservatore, direbbe Albert Einstein detto Albert. Se è della Questura sarà di almeno la metà meno numerosa di quella di chi l'ha organizzata e almeno il doppio di qanto osservato da chi la critica.

Più o meno il rapporto è di 4 persone ogni metro², quindi basterebbe dividere la superficie "calpestata" della piazza [una bella foto] e moltiplicare per 4 e otteniamo il numero di presenze in un dato istante. Eppure non è così facile. 

Ci si mette la prospettiva, cioè come la rappresentazione del senso di profondità, delle relazioni spaziali tra gli oggetti ed il rapporto delle loro dimensioni "rispetto al punto di vista di chi le osserva".

A riecco l'Osservatore. E si torna di punto a capo. Ma c'è un osservatore terzo, neutro, posto in una posizione accettata e riconosciuta da tutti? 

Certo che c'è... o, perlomeno, ci sarebbe. Il centro geometrico della piazza e con un drone scattare quattro fotografie dalla stessa altezza: una a piazza vuota e le altre 3 in determinati istanti [inizio, durante e fine evento]. 

Ma allora perché non si fa?

Pensate alle polemiche infinite per omologare i droni fotografici. Se siamo riusciti a spegnere gli autovelox, piuttosto che rispettare il Codice della Strada perché travolti dai ricorsi e arrivati ad applaudire e tifare per FLEXIMAN che li segava via, figuriamoci cosa accadrebbe con DRONEMAN e i ricorsi per sospetto controllo da parte dei Poteri Forti.

E così a oggi, sapere quanta gente occupa una piazza durante un evento, rimane il più grande mistero ed enigma che varrà il Premio Nobel dei premi Nobel. 

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