I CERCHI DI "GRANA"

Piergiorgio Caria!
Finalmente un illuminato che ha risolto il più grande enigma dell’umanità: come mai gli alieni — dopo aver percorso triliardi di chilometri attraverso lo spazio-tempo con astronavi che fanno impallidire il Millennium Falcon — abbiano scelto di comunicare con noi... pestando il grano in modo artistico? 
Perché mai usare onde radio, segnali quantici, ologrammi iperspaziali, quando puoi disegnare una spirale gigante in un campo di cereali nel Wiltshire? 
Geniale. Davvero. Il marketing extraterrestre ai massimi livelli.

Il nostro eroe si presenta con umiltà come “ricercatore e documentarista esperto di vita extraterrestre e scienza dello spirito” — titoli che avrà senz’altro conseguito alla Scuola Superiore di Atlantide o tramite corsi serali organizzati dai Pleiadiani in collaborazione con Satana e il Consorzio Galattico dei Grigini. E perché accontentarsi di un PhD terrestre quando si può avere un attestato firmato direttamente da Ashtar Sheran in persona?

Ma a che servono le credenziali accademiche, dopotutto, quando si possiede la straordinaria capacità di decifrare i sacri messaggi dei "Fratelli del Cielo"? 
Un nome poetico, certo, perché “Alieni Anonimi” faceva forse meno spirituale. Però un pensiero mi sorge: speriamo che questi "Fratelli" non abbiano lo stesso senso etico dei nostri più terreni "fratelli" che governano certi parlamenti.

La vera genialità di Caria? Ha trasformato un passatempo da nerd complottaro — tipo passare le notti su forum oscuri a guardare immagini di crop circles, navicelle di luce, facce da rettiliani tipo Visitors— in una carriera remunerativa. E che carriera: corsi e seminari a 70 euro a cranio [ma con sconto karmico per chi si iscrive in coppia], dove insegna come interpretare i graffiti agricoli dei Pleiadiani e dei Reticuliani. Immagino che nelle accademie stellari ci siano interi corsi di “Comunicazione Interstellare per Mezzo di Piegatura di Spighe”.

E poi c’è la perla: la sua “scienza dello spirito”, un ossimoro talmente perfetto che fa sembrare “ghiaccio bollente” roba da dilettanti. È una scienza senza il peso insopportabile della verifica sperimentale, della peer review o di qualsiasi altro metodo che richieda... insomma, prove. 
In pratica, se vedi un cerchio nel grano: è un messaggio alieno. Se non lo vedi: la tua vibrazione è troppo bassa. Semplice, lineare, inconfutabile.

E bisogna riconoscergli un certo fiuto imprenditoriale. Ha intuito che c’è un vastissimo pubblico di persone che vogliono sentirsi speciali, superiori, "iniziati" — senza però passare per la fatica di studiare astrofisica, cosmologia o, Dio ce ne scampi, pensiero critico. Perché faticare con la relatività generale quando puoi connetterti telepaticamente con un pleiadiano di settima dimensione... per soli 70 euro?

È il McDonald’s della conoscenza cosmica: veloce, a buon mercato e privo di qualsiasi valore nutrizionale, soprattutto per il cervello.

I suoi seguaci? Straordinari. Persone che prima di comprare una lavatrice leggono cinquanta recensioni su Amazon, ma che poi credono fermamente che gli Anunnaki abbiano inciso un messaggio per l’umanità nel grano dell’Essex.
È come se ET avesse deciso di lasciare il suo numero di cellulare piegando il prato del vicino.

Il metodo scientifico di Caria è tanto semplice quanto rivoluzionario: prendi qualsiasi cosa inspiegabile, ignora le cause logiche, e attribuiscila agli alieni. Luci strane in cielo? Ovviamente astronavi pleiadiane. Cerchi fatti da burloni? No, opera del consorzio interstellare Grigini-Pleiadiani-Luciferiani. Il fatto che nessun alieno si sia mai presentato alla NASA? Ma per favore, quelli sono timidi. E poi, si sa, Satana stesso controlla la reception.

Non possiamo non ammirare come abbia reso l’ufologia accessibile a tutti: ora, basta guardare un’immagine su X e sbizzarrirsi con la fantasia. 
Siamo passati dalla scienza all’era dell’Uber della mistica extraterrestre: chiunque può improvvisarsi esperto, con un po’ di immaginazione e una connessione Wi-Fi.

Le sue conferenze sono veri e propri eventi: ti spiega che dietro ogni cerchio nel grano c’è un messaggio segreto, trasmesso da esseri di luce, a volte in combutta con grigini burloni o con entità rettiliane che, evidentemente, hanno un debole per l’agricoltura britannica.

La cosa che più ammiro di Caria? La faccia di bronzo. 
Deve avere un’autodisciplina titanica per non scoppiare a ridere quando racconta che gli alieni, dopo aver superato le barriere dello spazio-tempo, scelgono di piegare spighe con precisione millimetrica. È come se Einstein avesse dedicato la sua vita a interpretare i disegnini sui tovaglioli nei bar di periferia.

E naturalmente, non può mancare l'ingrediente segreto: "Loro". Chi sono "Loro"? Poco importa. I governi ombra? I servizi segreti rettiliani? I grigini affiliati a Satana? Non serve specificare: l’essenziale è che ci sia sempre qualcuno che ci nasconde la verità. È il principio base di ogni complottismo: se non puoi spiegarlo, è colpa di "Loro".

In fondo, Caria è il perfetto prodotto del capitalismo post-moderno: ha creato un bisogno, ha costruito un prodotto — le sue teorie mistico-galattiche — e le vende al prezzo di mercato. È più "corporate" di un manager in cravatta, solo che invece del PowerPoint usa slide con crop circles e citazioni di Ashtar Sheran.

In definitiva, Caria rappresenta il nostro tempo: un’epoca in cui la realtà è troppo banale, e in cui è più allettante vivere in un universo alternativo popolato da Pleiadiani, grigini, Satana e cospirazioni intergalattiche. E se tutto questo costa solo 70 euro a seminario… beh, il prezzo della fantasia, oggi, è sorprendentemente accessibile.

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