JAMMING
Siamo di fronte a una scoperta scientifica di portata rivoluzionaria che ridefinisce i principi fondamentali dell'elettromagnetismo. I nostri illuminati tecnici governativi hanno infatti dimostrato - con una logica che sfugge alle menti comuni - che le interferenze GPS possono essere neutralizzate semplicemente... sparendo da un sito web. È una breakthrough che farebbe impallidire Einstein: se non puoi vedere l'aereo su FlightRadar24, automaticamente le onde elettromagnetiche nemiche perdono la loro efficacia. Una sorta di principio di indeterminazione quantistica applicato all'aviazione civile, dove l'osservazione del fenomeno ne determina l'esistenza. Geniale nella sua semplicità, rivoluzionario nella sua stupidità. Considerate infatti la pericolosità intrinseca di questo demoniaco strumento di sorveglianza di massa: migliaia di cittadini che, armati di smartphone e connessione internet, possono scoprire cose terrificanti come "l'aereo del governo è andato da Roma a Bengasi" o "il Falcon 900 ha fatto tre viaggi in una settimana". Informazioni di una criticità strategica tale da far tremare le fondamenta dello stato. D'altronde, cosa c'è di più pericoloso per la sicurezza nazionale di un database che registra passivamente segnali che gli aerei trasmettono volontariamente? È evidente che questa trasparenza incontrollata rappresenti una minaccia esistenziale per qualsiasi governo che si rispetti. Come si può governare efficacemente quando ogni cittadino può verificare se l'aereo di stato è davvero andato "in missione diplomatica urgente" o semplicemente a portare qualcuno in vacanza? La genialità della soluzione proposta risiede nella sua elegante semplicità: se nascondi l'effetto [il tracciamento], elimini la causa [le interferenze GPS]. È un principio di causalità inversa che rivoluziona secoli di fisica newtoniana. Immaginate l'applicazione di questo principio ad altri campi: per eliminare gli incidenti stradali basterebbe smettere di pubblicare le statistiche della mortalità; per risolvere l'inflazione, si potrebbero semplicemente nascondere i prezzi nei supermercati. Le possibilità sono infinite quando si abbraccia questa nuova epistemologia governativa dove la realtà è plasmabile attraverso l'oscuramento dell'informazione. Particolarmente brillante è il timing di questa illuminazione tecnica, arrivata con tempismo quasi profetico subito dopo il caso Almasri. Una coincidenza talmente perfetta da sembrare orchestrata dal destino stesso, che evidentemente ha deciso di proteggere la nostra classe dirigente dalle insidie della trasparenza democratica. Secondo la nuova dottrina tecnico-strategica italiana, un aereo di stato esiste in uno stato di sovrapposizione quantistica: finché non viene osservato su FlightRadar24, può simultaneamente trovarsi in missione diplomatica ufficiale e in gita di piacere non autorizzata. Solo l'atto dell'osservazione pubblica collassa la funzione d'onda politica in una realtà imbarazzante. Questa teoria trova conferma empirica nel comportamento dei nostri governanti: più aumenta la visibilità dei loro movimenti, più crescono le interferenze GPS. Non si tratta di correlazione, ma di pura causalità fisica. È la democrazia stessa che genera onde elettromagnetiche ostili. La vera maestria di questa operazione risiede nella capacità di trasformare un problema di immagine in una questione di sicurezza nazionale. È l'equivalente politico della trasformazione dell'acqua in vino, solo che in questo caso si trasforma la trasparenza in minaccia. L'operazione richiede una retorica sofisticata che mescoli sapientemente termini tecnici vagamente plausibili ["interferenze GPS", "sicurezza operativa"] con minacce generiche ma efficaci ["attori ostili", "vulnerabilità sistemiche"]. Il risultato è un cocktail narrativo che suona abbastanza scientifico da intimidire i profani, ma abbastanza vago da non poter essere facilmente confutato. Particolarmente raffinata è la strategia di presentare la limitazione della trasparenza come un potenziamento della sicurezza. È un capolavoro di newspeak orwelliano: la censura diventa protezione, l'opacità diventa difesa, l'oscuramento diventa innovazione tecnologica. Questa rivoluzione epistemologica apre scenari filosofici affascinanti. Se un aereo di stato vola senza essere tracciato, ha davvero volato? Se nessuno può verificare dove sia andato, è mai davvero partito? Sono domande che sfidano i fondamenti della realtà condivisa. La democrazia, dopo tutto, si basa sull'obsoleto concetto che i cittadini abbiano il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi e cosa fanno i loro rappresentanti. Ma questa è una visione antiquata, pre-digitale. Nell'era moderna, la vera libertà consiste nella libertà dei governanti di agire senza il fastidio del controllo pubblico. Il nuovo paradigma è semplice: meno sai, più sei al sicuro. Meno vedi, meglio dormi. È una forma di protezione paternalistica dove lo stato, nella sua infinita saggezza, ci protegge dal peso insopportabile della conoscenza. Le implicazioni di questa innovazione si estendono ben oltre l'aviazione governativa. Immaginate le possibilità: taxi che spariscono dai GPS quando superano il limite di velocità, treni che diventano invisibili quando sono in ritardo, navi che si smaterializzano quando trasportano carichi imbarazzanti. È l'alba di un'era dove la tecnologia non serve più a informare, ma a dis-informare strategicamente. Dove i sistemi di tracciamento diventano sistemi di occultamento, e la trasparenza diventa un optional attivabile solo in caso di necessità narrative. Presto potrebbero svilupparsi app specializzate: "FlightHider24" per nascondere i movimenti imbarazzanti, "RadarBlur" per offuscare le destinazioni scomode, "TransparencyOff" per disattivare selettivamente la democrazia quando diventa troppo invadente. Questa innovazione rappresenta l'evoluzione naturale della democrazia moderna: da un sistema basato sulla trasparenza e l'accountability a uno fondato sulla fiducia cieca e l'ignoranza selettiva. È il passaggio dalla democrazia classica alla democrazia quantistica, dove la realtà esiste solo quando conviene osservarla. In questo nuovo paradigma, il cittadino ideale non è quello informato e partecipe, ma quello che accetta serenamente di non sapere per il proprio bene. È una forma superiore di civiltà dove la curiosità diventa sovversione e l'interesse pubblico si trasforma in minaccia alla sicurezza. Dopotutto, se non puoi vedere l'aereo su FlightRadar24, come puoi essere sicuro che sia mai esistito? E se non è mai esistito, come può aver fatto qualcosa di imbarazzante? È una logica inattaccabile nella sua circolarità, perfetta nella sua auto-referenzialità. Benvenuti nell'era post-trasparente, dove la democrazia raggiunge la sua forma più pura: quella in cui i cittadini sono liberi di non sapere, e i governanti sono liberi di non dire. È il trionfo finale della politica sulla fisica, della narrativa sulla realtà, del desiderio sulla verità. E se tutto questo vi sembra assurdo, ricordate: è solo perché non avete ancora abbracciato completamente i principi della nuova epistemologia democratica. Una volta accettato che la realtà è negoziabile e la trasparenza è opzionale, tutto acquisirà senso. O almeno, così ci dicono.
NB] L'autore di questo post è attualmente irreperibile su tutti i sistemi di tracciamento, per motivi di sicurezza GPS.
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