MORBILLOLAND
La Florida ha deciso di lanciarsi in un nuovo esperimento sociale: abolire i mandati vaccinali, compresi quelli contro quelle fastidiose malattie di serie B come polio, morbillo e varicella. Il merito va al chirurgo generale Joseph Ladapo, che ha avuto l’illuminazione di equiparare i vaccini alla schiavitù, perché ovviamente niente dice “catene e frustate” come una punturina che ti evita la paralisi permanente. E, per restare in tema, sembra quasi che in Florida si voglia riscrivere il Vangelo: “Lasciate che i virus vengano a me”, con la differenza che questa volta non ci sono miracoli, solo pronto soccorso pieni e terapie intensive.
Con questo colpo di genio, la Florida si candida a diventare il primo stato a trasformarsi in un parco tematico del vaiolo mancato, con attrazioni esclusive per turisti e pensionati a rischio. E non è certo un caso che questa filosofia libertaria risuoni benissimo in un posto dove Ron DeSantis ha costruito il suo impero politico a colpi di slogan contro Washington e in difesa del sacrosanto diritto dei genitori di decidere se preferiscono un figlio sano o un piccolo incubatore ambulante di malattie prevenibili.
I sostenitori gridano alla vittoria contro lo “Stato oppressore” che ti vuole obbligare a non morire di tetano. Intanto, medici ed epidemiologi si strappano i capelli ricordando che i vaccini scolastici sono stati, negli ultimi decenni, uno dei pochissimi successi indiscutibili della sanità pubblica: hanno ridotto malattie, disabilità e morti, senza bisogno di complotti o microchip. Ma cosa vuoi che ne sappia la comunità scientifica, sempre pronta a rovinare la festa con i suoi “dati” e le sue “prove”.
C’è anche un dettaglio trascurabile: la Florida non è un villaggio Amish isolato, ma un hub internazionale pieno di turisti e di anziani vulnerabili. In altre parole, il posto perfetto per trasformare un focolaio di morbillo in una miniserie Netflix dal titolo Apocalisse a Miami.
Il dibattito, a detta dei difensori di Ladapo, riguarda valori fondamentali come l’autonomia individuale e il diritto di scegliere per i propri figli. Certo, peccato che i virus non leggano la Costituzione americana e se ne infischino della “libertà”. Ma poco male: dopotutto la libertà di scelta suona molto meglio quando non sei tu a dover respirare con il polmone d’acciaio.
In conclusione, la Florida diventerà il laboratorio involontario di questa nuova filosofia sanitaria: niente obblighi, solo fiducia nella responsabilità individuale, quella stessa responsabilità che negli anni ci ha regalato epidemie di obesità, overdose e reality show. Non resta che attendere i risultati: se tutto va bene, avremo dimostrato che la libertà individuale trionfa anche sui germi. Se va male… beh, almeno potremo dire che era tutto un “esperimento”.
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