U-1206-SOMMERSI FINO AL COLLO

Allora, preparatevi a questa storia che sembra inventata ma è drammaticamente vera e che dimostra come a volte la storia del mondo giri attorno alle cose più impensabili: il 14 aprile 1945, quando ormai la guerra stava per finire e Hitler si stava barricando nel suo bunker berlinese, il comandante Karl-Adolf Schlitt si sveglia sul suo U-1206 e pensa "oggi farò da solo", decisione che si rivelerà essere il perfetto esempio di come l'orgoglio possa letteralmente affondarti. Questo brillante ufficiale della Kriegsmarine, che aveva navigato per mari infestati di nemici e sopravvissuto a bombardamenti e cacce spietate, invece di chiedere al tecnico specializzato come funzionasse il complicatissimo sistema dei bagni del suo sottomarino, decide di improvvisarsi idraulico da battaglia navale, probabilmente pensando "ma che ci vorrà mai a tirare uno sciacquone?". E qui casca l'asino, o meglio, casca tutto il resto in senso letterale.

Perché dovete sapere che i bagni dei sottomarini tedeschi erano dei veri e propri capolavori di ingegneria bellica, talmente sofisticati che praticamente serviva una laurea al Politecnico di Monaco per riuscire a fare i propri bisogni senza provocare un disastro: immaginate un labirinto infernale di valvole numerate, camere pressurizzate collegate tra loro, tubi che andavano in tutte le direzioni e marchingegni ad aria compressa che dovevano calcolare pressioni, tempistiche e sequenze precise per sparare gli escrementi fuori dal sottomarino anche quando erano in immersione a decine di metri di profondità, circondati dall'acqua gelida del Mare del Nord. I tedeschi, sempre maniaci della perfezione anche nelle questioni più prosaiche della vita militare, avevano scelto di scaricare tutto direttamente in mare per risparmiare spazio prezioso e peso cruciale per la navigabilità, a differenza degli alleati che avevano optato per la soluzione più semplice ma decisamente meno elegante di raccogliere tutto a bordo in appositi contenitori che dovevano poi svuotare in porto, e probabilmente i marinai si tappavano il naso per settimane intere durante le lunghe missioni in immersione.

La cosa tragicomica è che questo sistema super-tecnologico era nato da anni e anni di ricerche e sperimentazioni perché, credetemi, il problema dei bagni sui sottomarini era una delle sfide ingegneristiche più complesse dell'intera guerra: all'inizio i tedeschi potevano scaricare solo quando erano in superficie, ma poi, visto che i loro U-boat dovevano rimanere nascosti sott'acqua per giorni e giorni per sfuggire ai sonar nemici, gli ingegneri del Reich avevano dovuto inventare questo sistema rivoluzionario che permetteva di fare tutto anche in profondità, un vero miracolo della tecnologia navale che però richiedeva una procedura così precisa e delicata che era affidata sempre e solo a tecnici specializzati che conoscevano ogni singola valvola, ogni pressione, ogni tempistica.

Il nostro Karl-Adolf però, in un momento di suprema sicurezza di sé, gira la valvola sbagliata e invece di mandare fuori la roba come dovrebbe fare un sistema che funziona perfettamente da mesi, inverte completamente il flusso e manda tutto dentro: immaginate la scena, un'ondata devastante di liquami che invade il sottomarino come uno tsunami marrone, va a finire dritto sui motori elettrici e scatena immediatamente una reazione chimica terrificante che produce nuvole di gas di cloro velenoso, quello stesso gas che avevano usato nelle trincee della Prima Guerra Mondiale e che ora si stava espandendo in tutti i compartimenti del sottomarino trasformando quello che doveva essere un rifugio subacqueo in una camera a gas galleggiante.

A quel punto è panico totale assoluto: marinai che corrono da tutte le parti tappandosi naso e bocca, allarmi che suonano, il comandante che si rende conto del disastro colossale che ha combinato e ordina disperatamente di emergere immediatamente, ma appena il sottomarino spunta fuori dalla superficie del mare come una balena impazzita, ecco che gli aerei britannici della RAF, che stavano pattugliando la zona proprio in cerca di U-boat da affondare, li avvistano e li crivellano immediatamente di colpi senza nemmeno dargli il tempo di capire cosa stesse succedendo. L'equipaggio, tra gas velenosi, esplosioni e acqua che entra da tutte le parti, scappa disperatamente sui gommoni di salvataggio riuscendo miracolosamente a raggiungere le coste della Scozia dove vengono immediatamente catturati dalle truppe britanniche che probabilmente non credevano ai loro occhi quando hanno sentito la vera causa dell'affondamento, tre marinai muoiono durante questa fuga drammatica e l'U-1206, questo "autentico gioiello della Germania nazista" che aveva navigato per mesi nei mari più pericolosi d'Europa, finisce sul fondo del Mare del Nord dove sta ancora oggi, monumento eterno e silenzioso al fatto che certe cose è meglio lasciarle fare a chi le sa fare davvero.

Ma la cosa più incredibile di tutta questa vicenda è che l'U-1206 non era un sottomarino qualunque: era un classe VIIC, il tipo più avanzato e letale della flotta sottomarina tedesca, una macchina da guerra perfetta che aveva seminato il terrore tra le navi mercantili alleate per tutto l'Atlantico, dotato di siluri micidiali, sonar sofisticatissimi, corazzature impenetrabili e equipaggi addestrati per anni, e invece alla fine è stato affondato non da una battaglia epica contro cacciatorpediniere nemici o da un duello all'ultimo sangue con altri sottomarini, ma da una valvola girata nel verso sbagliato in bagno. La storia, quando ci si pensa bene, ha un senso dell'umorismo davvero crudele: mentre sui fronti di tutta Europa si combattevano battaglie decisive per il futuro dell'umanità, mentre i carri armati russi stavano per entrare a Berlino e gli americani stavano liberando i campi di concentramento, questo sottomarino da guerra è finito in fondo al mare a causa di quello che sostanzialmente è stato il più costoso e mortale errore idraulico della storia moderna.

La morale di questa storia è semplice come geniale e vale per tutti, in qualsiasi epoca e in qualsiasi situazione: che tu sia il comandante di un sottomarino da guerra nell'ultimo anno del Terzo Reich, un ministro della Repubblica che deve prendere decisioni cruciali, un chirurgo che deve operare, un pilota che deve atterrare o semplicemente una persona normale che deve riparare qualcosa in casa, se fai qualcosa che non ti compete, se ti improvvisi esperto in materie che non conosci, se il tuo orgoglio ti impedisce di chiedere aiuto a chi sa davvero come si fa, rischi sempre di far finire tutti quanti nella merda, e in questo caso specifico l'espressione non è nemmeno metaforica ma drammaticamente, puzzolentemente, tragicamente letterale.

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