TERRAPIATTISMO MINISTERIALE

C’è un’aria nuova al ministero dell’università. Non quella del rinnovamento, intendiamoci, più una brezza da Congresso Internazionale dei Terrapiattisti. È l’unica spiegazione plausibile per quel quiz di fisica in cui una nave si muove 10 km a nord, 6 a est, 18 a sud… di quanto si è spostata rispetto al punto di partenza? La risposta “ufficiale” sarebbe 10 km, come sulla più banale tavola da cucina.

Ora, questa soluzione funziona benissimo solo se la Terra è piatta come una schiacciata toscana. Ma sul pianeta reale, quello sferico, c’è un intruso... la geometria. E la geometria, si sa, è allergica alle semplificazioni ministeriali.

Prendiamo lo scenario incriminato. E qui arriva il colpo di scena che gli autori del quiz non avevano considerato. 
Esiste un punto sulla Terra in cui, dopo aver fatto 10 km a nord, ti ritrovi su un parallelo lungo esattamente 6 km di circonferenza [89.97°N, a 3km dal Polo Nord]. 

Questo ha una conseguenza deliziosa...fai i tuoi 6 km verso est, ma essendo la circonferenza proprio 6 km… fai il giro completo e torni al punto di prima!
Non ti sposti affatto in longitudine, è come camminare intorno a una rotatoria grande come un salottino.
Poi ti restano i 18 km a sud. Se sei salito di 10 km per arrivare a quel parallelo, ora ne scendi 18.
Risultato finale, sei 8 km a sud del punto di partenza.
Non 10. Non “sbagliato”. Semplicemente, geometria sferica 1 — Terra piatta 0.

E qui nasce la commedia. Lo studente brillante che conosce queste cose risponde “8 km”, convinto di aver fatto un ragionamento di classe superiore. E invece si ritrova la X rossa, messo nello stesso calderone di chi ha copiato male.
Perché nel mondo ministeriale non c’è spazio per le sfere, tutto deve essere lineare, semplice e soprattutto… valutabile con una tabella Excel già pronta.

Il problema non è che si sbaglia la distanza. È che si sbaglia il mondo.
Si punisce chi pensa con profondità, si loda chi rimane sul piano, nel senso letterale del termine. È un sistema educativo che, temendo la complessità, finisce per appiattire non solo la Terra, ma anche la mente di chi studia.

La mia proposta, sempre costruttiva, resta la stessa, spedire l’intera commissione d’esame su una rompighiaccio diretta al Polo Nord.
Non per farli fuori, ma per farli crescere, da lì si vede meglio quanto il mondo sia tondo.

E magari, al ritorno, scopriranno che la geometria sferica non è un’opinione. È un fatto. E che sì, a volte la risposta giusta può davvero essere 8.

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