VANNACCI'S LIST

Credo che delle classi con 
‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i 
ragazzi con grandi potenzialità a 
esprimersi al massimo, e anche quelli   con più difficoltà verrebbero aiutati in   modo peculiare. Non è discriminatorio” [R. VANNACCI]

VANNACCI, il Generale divenuto un fenomeno letterario con un libro dove racconta un Mondo, a suo avviso, al contrario [un Mondo dove delle minoranze di persone "anormali" pretendono diritti, come tutti i "normali"], riprende la ribalta con un'intervista dove, fra le altre cose ribadite, propone la distinzione delle classi scolastiche in base alle potenzialità che un minore può esprimere.

L'intervista ha scatenato un sacrosanto putiferio, inaspettatamente anche da parte della destra [pure La Russa, uno che di sproloqui se ne intende] e pure in casa Lega, tanto da considerarlo al di fuori della Lega stessa e il che è tutto dire.
Ma la cosa ha una spiegazione: Finché si attaccano gli omosessuali, che per la destra è solo una devianza, addirittura curabile, tutto ok ma se si toccano le condizioni di disabilità allora le cose cambiano. Anche perché, nel loro modo di ragionare, ad esempio, i pieni diritti di cittadinanza e di italianità li si acquisiscono se si rientra anche negli standard dei tratti somatici [cosa che  per l'elettore generico medio della destra è "normale"], mentre una condizione di disabilità cognitiva può davvero capitare a tutti.

Immancabile, il giorno successivo, la precisazione. Il copione è sempre lo stesso, collaudato [bi-partisan], efficace:
1] "SONO STATO FRAINTESO". Poco importa se tutti, ma proprio tutti, pure quelli della sua stessa area politica, pure quelli del partito che lo ha candidato [meglio dire, calato dall'alto dal suo leader], pure i vescovi, insomma, TUTTI, hanno capito la stessa cosa.
2] "RIGIRARE LA FRITTATA". Qui c'è del metodo dove il Generale è maestro [ma non solo lui]. Si ricorre alla semantica, al dizionario, fino al cavillismo becero e supercazzolaro.
3] "REMARE TUTTI IN QUELLA DIREZIONE". Tutta la nave battente la propria bandiera si mette a remare in direzione costante verso i punti 1 e 2, tanto gli articoli precedenti con le critiche, le prese di distanze, i distinguo etc. sono acqua passata. Vale lo HIC ET NUNC. Tanto l'elettorato di destra ha la memoria corta ed è di bocca buona.

Certo che l'idea di VANNACCI è in linea con il pensiero di molti [anche intellettuali di sinistra, ndr], soprattutto di quelli che non sono interessati da limitazioni delle proprie abilità o dei loro cari, e la soluzione proposta dal Generale gli appare semplice, suona ragionevole, condivisibile.

Ma vediamo cosa significherebbe tradurre il VANNACCI pensiero in Realtà

Il Generale immagina la Scuola come tanti Universi dove regna in ognuno l'omogeneità. Insomma un UNI-VERSO, dove il prefisso UNI rimanda alla standardizzazione, agli standard di qualità, come per le merci, le cose, gli oggetti. Le persone sono standardizzabili. 
Classi standardizzate per qualità, capacità, potenzialità.

Ogni classe sia omogenea, composta da alunni uniformati, tutti dotati delle stesse abilità e capacità, magari pure vestiti allo stesso modo [la butto lì]. 

Mi immagino già il Generale e le sue "truppe" che sottopongono gli aspiranti alunni a un test d'ingresso, una sorta di Test MINNESOTA per valutarne il QI, le capacità di attenzione, di ragionamento e quant'altro. 

Per alcuni basterà una semplice occhiata, per altri un po' più difficoltoso. Ma alla fine si stilerà una VANNACCI'S LIST con la composizione delle classi. 

Le classi dei potenziali futuri cittadini capaci di intraprendere e affrontare un percorso universitario, la parte produttiva e manageriale della Società. Quelli che lo Stato "non gli deve troppo rompere le scatole", per intenderci.

Poi le classi intermedie composte dalla futura classe operaia, dipendente. Quelli che "è meglio andassero a zappare", per dirla alla FOTI. Gente che non può far perdere tempo e denaro sia alla Scuola-Stato che alle Famiglie degli studenti capaci e dotati. A loro basta apprendere il giusto necessario per utilizzare le attrezzature e aspirare alle posizioni più di responsabilità nella catena produttiva. 

Poi tutta una pletora di sotto-classi di inutile zavorra, suddivisi per disabilità cognitive, lontano sia dai primi che dai secondi perché tanto, cosa potranno mai fare nella Società e, comunque, ci penseranno le altre due.

Nell'idea dei tanti, ahinoi, VANNACCI, alla fine, gratta gratta, l'idea è questa. 

Persone trattate come oggetti da tenere divisi per non interferire, distrarre, rallentare la crescita scolastica del singolo individuo.
Come se per una persona valga solo il curriculum scolastico, una pagella di voti [magari tornando ai numeri, come già proposto ultimamente da qualcuno, mi pare Salvini, incapace di leggere i giudizi dati a scuola alla figlia, per dire] e non anche la crescita umana, di affettività, di partecipazione, di solidarietà ed empatia con la Società e con il resto del Mondo.

Chi cresce isolato, ancorché circondato solo da "pari capaci", lo farà nella convinzione sempre più forte e divisiva che gli altri o siano una zavorra o di un livello inferiore a lui o coverà invidia sociale verso l'elite, potenzialmente esplosiva.

La problematica però esiste ma la soluzione non è quella dei vari VANNACCI ma quella di potenziare i servizi, di coinvolgere maggiormente le professionalità a supporto delle condizioni di disabilità e favorendo l'integrazione che dev'essere vista come crescita per tutti, una grande ricchezza.

Commenti

Post popolari in questo blog

IL SONDAGGIONE: IO VOTO VANNACCI PERCHÈ...

È TUTTO FRUTTO DELLA FANTASIA?

DIALOGO VS MONOLOGO