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MORALE ALL'AMATRICIANA

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In Italia la morale è una cosa seria. Talmente seria che si usa solo contro gli avversari. A giorni alterni, a seconda di chi finisce sotto i riflettori. Prendiamo il caso Hannoun. Un uomo arrestato con l’accusa di aver deviato fondi verso Hamas, organizzazione terroristica per l’Europa e per gli Stati Uniti, senza se e senza ma. Arresto legittimo, indagine doverosa, processo che farà il suo corso. Fin qui, tutto normale. Il problema nasce quando la destra trasforma le manette in una clava politica e comincia a menare fendenti a casaccio contro la sinistra. Sindaci, parlamentari, attivisti colpevoli di aver condiviso una piazza, una manifestazione, un corteo con una persona che anni dopo si scopre indagata. È la colpa per contiguità, vecchia quanto la politica e altrettanto comoda. Se sei stato nella stessa foto, allora sei complice. Se hai parlato allo stesso microfono, allora finanzi il terrorismo. Con questo criterio, mezza classe dirigente italiana dovrebbe essere sott...

THE DARK SIDE OF THE RAINBOW

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L'uomo ha sempre cercato di mettere ordine umano nel caos. Il mito di The Dark Side of the Moon sincronizzato con Il Mago di Oz,  noto come Dark Side of the Rainbow,  ne è un esempio emblematico. Due opere nate in contesti lontani, unite dall’idea che la musica dei Pink Floyd possa accompagnare, con precisione quasi rituale, il viaggio di Dorothy sulla strada di mattoni gialli. È un’ipotesi affascinante non perché sia vera, ma perché risponde a un bisogno antico, quello di credere che esista un disegno. [ Provate. Scaricate il film e l'album, fate coincidere l'inizio dell'album con il terzo ruggito del leone della MGM... e buona visione ] Quando il tornado si solleva sulle note di The Great Gig in the Sky , o quando il mondo passa dal seppia al colore sul tintinnio di Money , la coincidenza assume la forma del segno. Non importa che i Pink Floyd abbiano sempre negato qualsiasi intenzionalità, l’allineamento funziona comunque, perché è leggibile. Ed è propri...

SCACCO ALLO ZAR

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La guerra in Ucraina si sta trasformando nel Vietnam russo, ma con una differenza fondamentale che rende l’uscita dal conflitto infinitamente più complessa e pericolosa. Come nel Vietnam americano, Mosca è impantanata in una guerra di logoramento che consuma risorse umane ed economiche a ritmi insostenibili, con obiettivi massimalisti ormai irraggiungibili e una prospettiva di vittoria che si allontana invece di avvicinarsi. Ma mentre gli Stati Uniti poterono ritirarsi grazie alle pressioni di una società civile libera, di media indipendenti e di un sistema democratico capace di assorbire la sconfitta, Putin ha costruito un regime in cui tutte queste valvole di sfogo sono state metodicamente sigillate. Il controllo mediatico totale, la repressione del dissenso, l’atomizzazione della società e soprattutto la personalizzazione estrema della guerra hanno creato una situazione in cui qualsiasi forma di ritirata equivarrebbe non solo a una sconfitta strategica, ma alla fine politica, e prob...

UN SOLO LANCIO DI DADI

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Quando si parla di probabilità, di dadi, di eventi che accadono o non accadono, ci si accorge presto che l'infinito non è un numero ma una vertigine, e che proprio per questo non ci aiuta a capire ciò che davvero conta. Se lanci un numero infinito di dadi, la probabilità che escano tutti uguali è zero, non perché sia impossibile, ma perché l'infinito diluisce ogni possibilità fino a cancellarla. È come cercare un volto preciso in un oceano di volti, non lo trovi perché ce ne sono troppi. Gli eventi di misura zero esistono, ma sono così dispersi nell'infinito da diventare irrilevanti, come un punto su una retta infinita che ha posizione ma non lunghezza. È lì, eppure è come se non ci fosse. E allora, paradossalmente, è proprio il limite a rendere possibile la comprensione, non l'infinito. Una sola vita, un solo lancio, un solo dado che rotola sul tavolo dell'esistenza. È lì che si concentra tutto ciò che può essere compreso, scelto, intuito. L'infinit...

VEGANESIMO NOSTALGICO

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[ Questa bustina è nata da una discussione avuta al pranzo di Natale con un'ospite vegana...la quale ha mangiato un menù a parte. Ha mangiato "arrosto", "salumi", "formaggi", addirittura la "mozzarella di bufala" e altre imitazioni. ] Al di là della naturalezza dei cibi tradizionalmente adatti a una dieta vegana, vale davvero la pena fermarsi a riflettere su una tendenza sempre più diffusa fra i vegani, questa ossessione quasi compulsiva di emulare carne, formaggi e derivati animali, come se il gesto etico della rinuncia non bastasse a se stesso e dovesse essere continuamente accompagnato da una sorta di nostalgia gastronomica, da un rimpianto del sapore perduto che finisce per trasformarsi in un paradosso esistenziale. Per replicare sapori, consistenze e comportamenti in cottura, molti prodotti vegani finiscono inevitabilmente per essere fortemente lavorati a livello industriale, con liste di ingredienti lunghe come litanie, proc...

VALDITARA E IL LUPO GENDER

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Allora, fatemi capire...davvero, in tutto il centro-destra, non c’era un solo cervello capace di leggere un libro senza farsi il segno della croce? Nemmeno uno che avesse pubblicato qualcosa di più impegnativo di un post su Facebook? No, niente.  Giorgia Meloni, somministratrice unica di tranquillanti alla pancia del Paese, per la scuola ha scelto il ministro perfetto. Uno che della realtà scolastica sa poco, ma delle paure elettorali sa tutto. Il risultato è una scuola trasformata in scenografia per comizi contro “l’indottrinamento gender”, mentre l’unico indottrinamento sistematico resta quello alla propaganda. In un’Italia con dispersione scolastica ancora vicina al 10%, con picchi molto più alti in alcune regioni del Sud, il problema urgente non è che gli studenti scappano dalle aule, ma che potrebbero imbattersi in una lezione di educazione sessuale. Così si partoriscono emendamenti per limitare l’educazione sessuo‑affettiva, in nome della crociata contro una “teor...

DIO? STA SUL POLO NORD

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Molti mistici e filosofi, ben prima che nascesse l'analisi complessa, hanno descritto Dio con immagini che oggi suonano sorprendentemente vicine alla sfera di Riemann. "Dio è una sfera infinita, il cui centro è ovunque e la cui circonferenza non è in alcun luogo", si legge in una celebre formula medioevale ripresa dalla tradizione neoplatonica e cristiana, e bisogna ammettere che per gente che non aveva la minima idea di cosa fosse un numero complesso ci sono andati dannatamente vicini. L'idea è che Dio non sia un ente tra gli altri, collocato da qualche parte come un mobile dell'IKEA, ma una presenza che avvolge e penetra ogni punto della realtà senza avere un "fuori" e un "bordo", proprio come la compattezza della sfera di Riemann avvolge il piano complesso e lo chiude aggiungendo un solo punto all'infinito, e se questo vi sembra un trucco da prestigiatore matematico aspettate di sentire il resto. Nella sfera di Riemann, tutti...

LIBERTÀ E OBBEDIENZA

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Maria è libera non perché obbedisce, ma obbedisce perché è libera. Questa distinzione, tutt’altro che nominale, tocca uno dei nuclei più alti della teologia cristiana. Il rapporto tra la libertà umana e la grazia divina. Invertirne l’ordine significa alterare la comprensione stessa dell’adesione alla volontà di Dio, riducendo l’obbedienza a una forma di sottomissione invece che riconoscerla come atto pienamente umano e spiritualmente fecondo. Nel racconto dell’Annunciazione Maria non subisce il disegno divino, ma lo accoglie. Il suo fiat non è un automatismo spirituale né una docilità passiva, bensì una decisione consapevole, pronunciata nella luce di una libertà reale. Proprio perché Maria avrebbe potuto dire no, il suo sì acquista valore morale e teologico. Senza questa possibilità, la grazia si trasformerebbe in necessità e l’assenso in mera esecuzione, svuotando l’evento della sua densità antropologica, dall'Uomo. La tradizione cattolica ha sempre resistito a questa...

COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE

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Non chiamatela contraddizione, né tantomeno incidente di percorso. Quello a cui assistiamo nella gestione migratoria italiana non è il frutto di una schizofrenia involontaria, ma l’applicazione rigorosa di un metodo politico. Un metodo che si regge su un paradosso tanto evidente quanto rimosso dal dibattito pubblico. La simultanea necessità di aprire le porte per salvare l’economia e di chiuderle a parole per salvare il consenso. I numeri, solitamente freddi e inappellabili, raccontano una storia che la propaganda fatica a contenere. Il governo ha programmato quasi mezzo milione di ingressi regolari per il triennio 2026–2028. Parliamo di oltre 165mila lavoratori l’anno. Non sono cifre lanciate a caso, ma la risposta disperata alle preghiere di Confindustria, delle associazioni agricole, del settore turistico e dell’assistenza familiare. L’Italia, strangolata dall’inverno demografico, ha un bisogno strutturale, quasi fisiologico, di manodopera straniera. Nei cantieri del PN...

IL COLORE DELLA GIUSTIZIA

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È incredibile come nel dibattito politico italiano si continui a ripetere, con aria grave e tono da teoria del complotto, che l’8% della magistratura [quello che fa riferimento a Magistratura Democratica] detterebbe legge a tutto il resto del corpo giudiziario. Otto per cento. Se fosse vero, significherebbe che i restanti novantadue per cento di magistrati sono pecore senza spina dorsale, disposti a farsi comandare da una minoranza “rossa” con poteri da setta esoterica. Ma la verità, come quasi sempre accade, è molto più prosaica e infinitamente meno utile alla propaganda. La stragrande maggioranza dei magistrati non appartiene a nessuna corrente, e tra quelli che lo sono iscritti, le aree moderate e centriste [Unicost, Area... e il presidente della ANM è di area conservatrice, come lo era Palamara] contano più iscritti di Magistratura Democratica. Quindi l’idea che questa frazione di toghe “ideologizzate” controlli tutto il sistema è semplicemente ridicola. O, se si vuole ...